In attesa dei dati definitivi, questo l’esito di exit poll e prime proiezioni. A Ostia ballottaggio tra Centrodestra e grillini
di LabParlamento
Nello Musumeci, candidato del Centrodestra, avanti con una forbice tra il 36 ed il 40%, inseguito da quello dei Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri, con il 33-37%. Chiarissima la sconfitta di Fabrizio Micari, candidato del Pd e di Ap, che sta tra il 16 e il 20 mentre la neonata sinistra unita, che si conta per la prima volta con Claudio Fava, raggiunge un risultato tra il 6 e il 10, non insidiando – come qualcuno ipotizzava – lo stesso Micari. Questo era il dato scaturito, ieri sera, dagli exit poll riguardanti le elezioni siciliane di ieri 5 novembre, segnate da un aggravarsi del fenomeno dell’astensionismo. Numeri, in parte smentiti dalle prime proiezioni sui voti reali diffuse negli ultimi minuti, in base alle quali sarebbe ridotta a circa un punto percentuale la distanza tra Musumeci e Cancelleri.
Un risultato, dunque, finora parziale ma che se si confermasse non potrebbe non avere effetti sul panorama nazionale. Intanto, ad Ostia, alle elezioni per il nuovo presidente del municipio del dopo commissariamento per mafia, l’esito finale vede un ballottaggio tra la candidata del Centrodestra, Monica Picca, e quella di M5S, Giuliana di Pillo, anche in questo caso in presenza di una sconfitta del PD, che presentava Athos De Luca. Terzo incomodo, piuttosto, Casapound con una buona percentuale che sarà decisiva per la vittoria finale di una delle due contendenti.
Sempre con il beneficio del dubbio, si può comunque già dire, in estrema sintesi, che se sondaggi e proiezioni saranno confermati il Centrodestra (nonostante tutto) coalizzato ha avuto la meglio sulla solitudine grillina (il fatto di essere il primo partito nell’isola non è bastato) e la diaspora del Centrosinistra. Sebbene, alla fine, bisognerà vedere se il vincitore non sarà un’anatra zoppa in mancanza della maggioranza assoluta in assemblea e dovendo quindi cercare alleati per poter governare. Quasi uno spoiler, se fosse, delle future elezioni nazionali.
Ancora: il ritorno vincente e determinante sulla scena di Silvio Berlusconi; il buon risultato della lista Lega/Fratelli d’Italia (in aggiunta a quella propria di Musumeci, a sua volta personaggio di destra); la delusione, comunque, in casa grillina se è vero com’è vero che solo sei mesi fa Cancelleri era in netto vantaggio, con la ripresa possibile di polemiche interne. Quanto ai dem la sconfitta era annunciata, ma apre lo stesso quel confronto interno che in molti annunciano da tempo sull’interrogativo della coalizione futura per le elezioni nazionali e la figura del candidato premier. Infine, i tanti rivoli della Sinistra questa volta uniti ottengono, probabilmente, meno di quanto auspicavano, quanto basta però per determinare la sconfitta del Centrosinistra restando totalmente ininfluenti nei giochi che tra poche ore si cominceranno a fare a Palazzo d’Orleans, se Nello Musumeci non potrà contare sui voti necessari. Anche in questo caso, tuttavia, non è esclusa una riflessione interna tra gli ortodossi anti-renziani e quanti, di fronte all’evidenza dei fatti, potrebbero essere tentati di riavvicinarsi al PD quantomeno nel Campo Progressista di Pisapia.