E’ e sarà per sempre il Cavaliere, il nostro zio ricco, quello che si dava del tu con i potenti e che non era mai una comparsa qualunque fosse la circostanza. Un uomo sicuro di sé che ha motivato centinaia di manager.
Chi non fa non sbaglia e la legge lo ha punito, perseguitato quasi inseguito, fino ai suoi ultimi giorni con quel chiacchiericcio su rapporti con personaggi del malaffare, magari associativo. La storia ci restituirà la verità tra qualche anno e qualunque sarà non potrà mai negare che dal Biscione al G7, l’Italia perde un personaggio centrale e carismatico che merita i funerali di Stato ed i più alti onori.
La vita non gli ha regalato nulla e tutto ciò che lascia è frutto di un’esistenza spesa lavorando 20 ore al giorno, si forse sbagliando, ma in un Paese di pavidi ed ipocriti, Silvio Berlusconi non si è mai tirato indietro ed ha sempre pagato in prima persona. Duole che non abbia indicato un erede politico di quello che è e rimane il partito della libertà che in un’epoca di pensiero unico dominante è un bel presidio che non deve andare perduto.
La libertà conquistata con la sua ricchezza Silvio Berlusconi l’ha restituita agli italiani dando loro l’orgoglio di essere i figli del Belpaese. Il genio dell’abile imprenditore applicato alla politica dei burocrati ha sconquassato le regole, i pranzi e le cene di Stato con lui erano una passerella della bella Italia, gli ipocriti e gli invidiosi hanno visto solo le minigonne.
Voglio ricordare su tutti il trasferimento del G8 da La Maddalena a L’Aquila nel 2009 e la passeggiata tra le macerie con i leader mondiali ed il Presidente degli Stati Uniti in maniche di camicia, quell’idea che il mondo ci abbracciava e coccolava una situazione di disagio trasformata in vetrina. Gli ipocriti e gli invidiosi ricorderanno solo i balconi che si staccavano dalle case prefabbricate, appaltate e realizzate in tempi sconosciuti alla burocrazia italica. Il concetto di un fisco amico, sempre contrastato da chi nulla produce come un beneficio ingiusto. Eppure, oggi tutti noi non paghiamo l’imposta di successione su ciò che ci lasciano i nostri genitori per una Sua legge, mai abrogata, anche a sinistra tengono famiglia.
Attore interprete di una sceneggiatura scritta e diretta da lui stesso, oggi ci lascia con quel sorriso da simpatico affabulatore che ammaliava tutti. Nessun politico italiano del dopoguerra ha avuto la visibilità internazionale di Silvio Berlusconi, capace di incantare Putin come Gheddafi e di portare ricchezza all’Italia. Fatto è che oggi ci domandiamo se non sia stato un errore lasciar rovesciare dagli altri Gheddafi, trasformando la Libia in un hub dell’immigrazione clandestina e continuare una guerra contro Putin che ci sta distruggendo economicamente. Un intuito, quello di Berlusconi, che ha tenuto a galla l’Italia e chi lo ha avversato e deriso non ha certo fatto una migliore figura, la Merkel ha lasciato una Germania trenino dell’Europa e Sarkozy affronta un oblio inseguito dalla giustizia.
Il senatore Renzi ha scritto oggi “la terra Ti sia lieve”, ci uniamo al suo augurio, con una lacrima per un italiano geniale che ci lascia un gran vuoto.