“Il contratto è scaduto il 31 dicembre del 2021 e anche quest’anno non si intravedono né si percepiscono segnali da parte del Governo per dare concretezza alla tanto decantata attenzione nei confronti delle Forze di polizia ed alla specificità dei loro compiti e funzioni, considerati prioritari per la tutela e la salvaguardia della sicurezza pubblica, economica e fiscale del nostro Paese”. È quanto si legge in una nota congiunta dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), SINAFI, SIM e SILF.
“Non può sfuggire, peraltro – prosegue la nota – come l’operato delle Forze di polizia non solo abbia riflessi immediati e diretti sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini, ma come abbia anche un più ampio e generale valore sociale, investendo anche i temi dell’aiuto, dell’assistenza e soccorso in favore dei cittadini, migliorandone la qualità della vita”.
“A parole, politica e Governo soffiano sui bisogni di sicurezza facendo anche leva su un’immigrazione clandestina ormai fuori controllo, ma il contratto è scaduto da 600 giorni e non vediamo spiragli di investimento né in termini di risorse economiche, né in termini di maggiori assunzioni di personale. Non possiamo dunque esimerci dall’invitare il Governo, e la politica per la sua parte, a dare concretezza alle parole, prevedendo nella prossima Legge di Bilancio idonee risorse finanziarie che consentano da un lato di raggiungere livelli dignitosi alle retribuzioni del personale e dall’altro di programmare modifiche normative, che implementino gli strumenti contrattuali di tutela dello stesso personale”.
Le sigle sindacali della Guardia di Finanza sottoscrittrici del comunicato, “invocando il rispetto della specificità del comparto sicurezza normativamente riconosciuta e dando voce a migliaia di donne e uomini impegnati quotidianamente nella difesa dello Stato, chiedono: finanziamenti adeguati per il rinnovo del contratto che incidano realmente sul trattamento economico principale ed accessorio e consentano sia di migliorare la condizione lavorativa che di inserire nuovi strumenti di tutela dei lavoratori; riconoscimento di un giusto valore al lavoro straordinario, ponendo prioritariamente fine alla incomprensibile sperequazione esistente tra il contratto delle Forze di polizia civili e quello delle Forze di polizia ad ordinamento militare per ciò che concerne la remunerazione delle ore di straordinario richieste, prestate e non retribuite nel corso dell’anno; adeguamento delle indennità operative ferme da oltre 30 anni e aggiornamento del forfettario di missione non più in linea con l’attuale costo della vita; rideterminazione del valore economico nominale del buono pasto, con l’ulteriore previsione della rivalutazione annua dello stesso, attraverso un meccanismo legato all’indicizzazione dell’inflazione, che nel tempo – dal 2009 – ha determinato un aumento progressivo, sostenuto e continuativo del livello medio dei prezzi dei generi alimentari e dei servizi di ristorazione; ulteriori interventi, sia in termini di risorse finanziarie che di modifiche normative, sulla previdenza del personale delle Forze di polizia, che sta pagando e pagherà duramente l’introduzione del sistema contributivo ed il mancato avvio della previdenza complementare”.