di Fabio Gnoffo
Il 2015 è stato l’anno nel quale il Governo Renzi è riuscito a completare in tempi record l’iter legislativo della legge 10 dicembre 2014 n. 183, il c.d. Jobs Act, una riforma che ha cambiato la concezione delle politiche del lavoro.
Con la legge di stabilità 2016, approvata in prima lettura al Senato, il Governo ha cercato di rafforzare il percorso di attuazione del Jobs Act e ha proposto misure finalizzate ad affrontare il disagio di molti lavoratori.
Innanzitutto si è scelto di prorogare, per un periodo massimo di 24 mesi, l’esonero contributivo, riducendolo al 40% rispetto a quanto stabilito dalla legge di stabilità 2015, per le assunzioni a tempo indeterminato per i contratti stipulati entro il 31 dicembre 2016. Da sottolineare la proposta avanzata dal Partito Democratico, e non recepita dal Governo, che prevedeva che anche per il biennio 2016/17 venisse confermato l’importo dello sgravio previsto nella scorsa stabilità per le assunzioni nelle aree del Sud del Paese.
E’ stato previsto poi un rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2016 pari a 250 milioni di euro al fine di favorire la transizione verso il riformato sistema degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.
Per quanto riguarda il tema previdenziale, in attesa del provvedimento che andrà a modificare la legge Fornero, la legge di stabilità è intervenuta consentendo la fruizione anche nel 2016 della c.d. “opzione donna”, ovvero la possibilità di conseguire il diritto all’accesso al trattamento pensionistico in presenza di un’anzianità contributiva pari o superiore a trentacinque anni e di un’età pari o superiore a 57 anni per le lavoratrici dipendenti e a 58 anni per le lavoratrici autonome.
Nel testo approvato in Senato è presente un primo intervento di flessibilità in uscita dal mondo del lavoro che prevede, solo per i dipendenti del settore privato, un part-time agevolato dopo il compimento del 63esimo anno. Sempre in tema previdenziale un’altra misura riguarda l’estensione della no tax area, che innalza il limite entro il quale i pensionati non pagheranno l’Irpef.
Passando alla questione che riguarda i lavoratori esodati si è intervenuto con il settimo intervento di salvaguardia per garantire l’accesso alla pensione, con i requisiti ante Fornero, ad altre 26300 persone.
Intervento da più parti richiesto è stato quello relativo all’introduzione di una misura di contrasto alla povertà. La legge di stabilità ha previsto l’istituzione di un fondo denominato “Fondo per la lotta alla povertà a all’esclusione sociale” al quale sono stati assegnati 600 milioni per il 2016 e 1 miliardo per il 2017.
In tema di welfare aziendale viene poi ripristinato l’incentivo fiscale per la detassazione dei premi di produttività.
Dopo il lavoro in commissione bilancio il PD è riuscito a far approvare due misure che riguardano la conciliazione lavoro-famiglia. La prima prolunga al 2016 la sperimentazione della paternità obbligatoria raddoppiandone la durata a 2 giorni più altri due facoltativi; la seconda invece ripropone, sempre per il 2016, il contributo per le lavoratrici madri, di 600 euro mensili e per un massimo di 3.600 euro, per la baby sitter o per i servizi all’infanzia (asili nido) in alternativa al congedo parentale.
Da sottolineare che alcuni nodi posti all’attenzione del Governo, da parte delle forze politiche che lo sostengono, rimangono ancora insoluti. In primis il mancato incremento dei fondi destinati alle politiche attive del lavoro. Altri correttivi proposti riguardano l’opzione donna, con la richiesta di non fare riferimento nei requisiti all’adeguamento agli incrementi dell’aspettativa di vita per accedere alla misura, la settima salvaguardia degli esodati e il rifinanziamento dell’indennità di disoccupazione (Dis-Coll) per i lavoratori con contratto co.co.co..
Ora il testo della legge di stabilità passerà all’esame della Camera dei Deputati dove sono già stati annunciati alcuni interventi correttivi in materia previdenziale e dove verrà riproposto l’emendamento che va ad innalzare lo sgravio contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato nelle aree del mezzogiorno. Staremo a vedere.