La compatibilità tra l’attività di lavoro sportivo ed il lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione (svolto naturalmente fuori dall’orario di lavoro) e il rapporto di lavoro sportivo sarà assoggettato alle regole del lavoro subordinato.
Il prossimo 1° gennaio entreranno in vigore le nuove disposizioni contenute nel D.Lgs n. 163/2022, grazie alle quali la normativa sportiva italiana subirà un ridisegno con un’approfondita semplificazione delle regole e una maggiore attenzione al lavoro sportivo dilettantistico. La riforma si inserisce sulla scia della venuta meno del vincolo sportivo, il prossimo 31 luglio 2023.
Grazie alle modifiche così introdotte, oltre agli atleti ed agli allenatori (che svolgono attività sportiva dietro un corrispettivo) anche ciascun tesserato che svolge attività correlate a quelle sportive sarà – appunto – uno sportivo. “Con la riforma del mercato del lavoro sportivo si introducono finalmente doverose soluzioni in ordine ad annose problematiche che gravano sull’intera materia” ha dichiarato Gabriella Ancora, Presidente Nazionale di CIU Unionquadri, la Confederazione sindacale che tutela i Quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti dipendenti ed il mondo delle professioni intellettuali, presente al CNEL ed al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE. Nello specifico al CNEL il rappresentante CIU Unionquadri, Consigliere Francesco Riva, è il coordinatore del Gruppo di Lavoro “Sport – Alimentazione – Benessere”.
“Da sempre come Confederazione ci sforziamo di individuare e tutelare le aree ad alta professionalità in tutti i comparti (i cc.dd. “Quadri”), risorse che pur non rientranti nell’ambito dirigenziale, assumono ruoli di sempre maggiore responsabilità e contribuiscono al progresso degli ambiti in cui operano. Anche per questo accogliamo con favore le nuove norme del settore professionistico sportivo, regole che apportano tutele maggiori a tutte quelle risorse particolarmente qualificate oggi sprovviste di garanzie” ha continuato Gabriella Ancora.
Diversamente dai professionisti, poi, le nuove norme stabiliscono la natura di lavoro autonomo coordinato e continuativo per il lavoro sportivo dei dilettanti, introducendo anche specifiche previsioni sulle prestazioni sportive rese dai volontari, che possono essere rappresentate da vere e proprie attività sportive o da attività di supporto allo sport medesimo. In tal caso le attività sono considerate gratuite con il solo diritto al rimborso delle spese.
La vera innovazione è rappresentata dall’abolizione del vincolo sportivo (ovvero il legame che assume lo sportivo al momento della firma del tesseramento presso una squadra) a far data dal 31 luglio 2023, con una specifica previsione in capo alle federazioni di prevedere con proprio regolamento l’istituzione di un premio di formazione tecnica in favore degli sportivi che tenga conto della durata e del contenuto formativo del rapporto.
“Le nuove norme rappresentano un passo in avanti del nostro Paese verso il riconoscimento del ruolo dello Sport. Le nuove regole dispongono maggiore sicurezza e benessere fisico degli sportivi, prevedendo visite mediche periodiche e norme antiinfortunistiche, un ‘assoluta novità in questo campo che ristabilisce dignità ai lavoratori e aumenta ancor di più il valore formativo ed il potenziale educativo delle diverse attività agonistiche” ha concluso l’Avv. Fabio Petracci, Vicepresidente di Ciu Unionquadri e Presidente del Centro Studi “Corrado Rossitto”.