Le famiglie italiane faticano ad onorare le rate del mutuo, ma le banche godono di ottima salute. Questo è il quadro che emerge dal recente studio della BCE focalizzato sulla vigilanza del settore bancario.
Il portale monitorimmobiliare.it lancia l’allarme sul fronte del pagamento dei mutui evidenziando che “Si avvertono i primi segnali di deterioramento della situazione di famiglie e imprese e le banche devono stare attente agli sviluppi per le possibili conseguenze sulla qualità del credito”. La segnalazione è stata raccolta dalle dichiarazioni di due esponenti della Vigilanza della Bce, la svedese Kerstin af Jochnick, membro del Consiglio di Vigilanza Bce, e l’italiano Mario Quagliariello, responsabile del dipartimento strategia di vigilanza e rischio della Banca centrale europea dal maggio 2021, in precedenza all’Eba e in Banca d’Italia.
I primi ritardi nei pagamenti “sono aumentati in modo significativo nell’ultimo anno“, pur rimanendo al di sotto dei livelli pre-pandemia come evidenziano i due membri della BCE nel post pubblicato sul The Supervision Blog della BCE dal titolo “Priorities to help banks withstand headwinds”.
Il post vuole evidenziare le priorità che dovranno interessare il settore bancario nel triennio 2024 – 2026 descritte nel recente Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), focalizzandosi sui rischi sia esistenti che emergenti che le banche che sono state osservate stanno affrontando.
Tuttavia, nel recente assessment condotto dalla BCE è stato osservato come il settore bancario nel 2023 abbia dimostrato una elevata resilienza nei confronti di un quadro generale molto complesso dovuto alle varie crisi tutt’ora in corso e che ha dovuto affrontare negli ultimi anni (Pandemia, Ucraina e Striscia di Gaza). Ciò è stato possibile grazie ad un buon livello di liquidità e ad una diminuzione dei crediti deteriorati (NPL – Non Performing Loan). Tuttavia, il livello di guardia deve rimanere alto poiché si prevede una crescita debole dovuta alle persistenti tensioni a livello geopolitico. Tensioni che, come ormai noto, hanno portato livelli di inflazione molto alti, sebbene ora in decrescita, con gli altrettanto noti effetti di aumento dei tassi di interesse.
L’indice Common Equity Tier 1 (CET1), che esprime il grado di solidità patrimoniale delle banche si è attestato al 15.6% nel terzo trimestre del 2023, vicino ai massimi livelli raggiunti, così come il ROE (Return on Equity), ovvero il tasso di redditività del capitale proprio delle banche attestatosi al 10%.
Sembrerebbe dunque che il prezzo del rialzo dei tassi di interesse per ora lo abbiano pagato solo famiglie e che le banche, in un contesto internazionale molto critico, abbiano rafforzato il proprio patrimonio e addirittura incrementato i profitti. La presidente della Bce Christine Lagarde ha comunque dichiarato al World Economic Forum di Davos che entro l’estate potrebbe arrivare il primo taglio dei tassi di interesse tanto atteso, ma la prudenza non è mai troppa.