“È facile lavorare con il sacrificio degli altri. E se l’obiettivo del Governo è quello di risparmiare sulla sicurezza, lo dica espressamente e noi ce ne faremo una ragione. Anche se diventa difficile leggere quest’ultimo anno senza le forze dell’ordine”. Antonio Tarallo, delegato Cocer carabinieri e segretario generale dell’Unione sindacale italiana carabinieri (Usic), commenta quanto sta accadendo per il rinnovo del contratto delle forze armate (scaduto da tre anni). Al momento, però, persistono criticità su cui la rappresentanza militare e le associazioni sindacali esprimono forti dubbi.
A che punto è la firma del contratto?
“Vicina. Ma a mio parere il Governo, attraverso la Ragioneria dello Stato, sta ponendo in essere un’azione penalizzante verso le Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare. Il teatro di questa pantomima è la fase contrattuale che si sta svolgendo presso la Funzione Pubblica con padrone di casa il Ministro Brunetta”.
Si spieghi meglio?
“L’obiettivo non è solo il concedere un aumento non adeguato alle esigenze, ma ancor più grave è quello di annullare le indennità accessorie. Infatti la Ragioneria, nonostante siano state reperite le risorse, non accetta la creazione di una nuova indennità di controllo del territorio per servizi di prevenzione serali e notturni, perché ritiene che il capitolo dove si allocheranno le risorse possa essere sforato e non vuole intervenire con ulteriori risorse. Per tale motivo aveva proposto di inserire le risorse nel Fesi (premio produzione), a significare che se il capitolo de quo sarebbe stato sforato, allora sarebbero stati carabinieri e poliziotti a pagare queste indennità attraverso la riduzione del Fesi”.
Voi come avere reagito?
“Ovviamente il Cocer carabinieri non è caduto nella provocazione e ha rimandato al mittente questa paradossale proposta, chiedendo la creazione nell’attuale legge di bilancio di un fondo riserva dove allocare le risorse e anche un incontro politico per conoscere le intenzioni del Governo”.
Qual è la gravità di questa proposta della Ragioneria dello Stato
“Si attivano degli scenari presenti e futuri che non fanno sperare niente di positivo per gli uomini e donne in uniforme. Mi spiego meglio: se le intenzioni della Ragioneria sono quelle di evitare lo sforamento dei capitoli di spesa, allora sarà sempre più difficile intervenire per aumentare le indennità accessorie, atteso che quasi tutte subiscono uno sforamento dalle consistenze economiche originarie”.
Lo sforamento da cosa dipende?
“Lo sforamento non avviene per volontà delle Amministrazioni ma per le pretese di sicurezza che il Governo chiede sempre più”.
Cosa può succedere adesso?
“Non succederà nulla! Abbiamo chiesto un incontro politico per capire le vere intenzioni del Governo, ma tutti i partiti si sono chiusi a riccio perché temono le votazioni e principalmente di non essere rieletti. Allora, per tenere alta l’attuale inutilità del Parlamento, fanno finta di nulla e vanno avanti per il loro destino. La conosce la metafora dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia per evitare di affrontare i problemi? Ebbene i nostri politici questa metafora la perseguono molto fedelmente”.
A questo punto le chiedo un commento sulla legge che è in via di approvazione per la sindacalizzazione del mondo militare?
“Una legge che doveva nascere con l’obiettivo di riconoscere i diritti della carta costituzionale anche ai militari finirà con il concedere più potere alle Amministrazioni. Sono certo però che la forza e la determinazione del nostro mondo riuscirà laddove la politica ha fallito, costringendo la stessa a modificare in tempi brevi questa inutile (al momento) legge sulla sindacalizzazione militare”.