Rubrica a cura del dott. Ciro Amendola, direttore della Gazzetta Ufficiale, meticoloso burocrate uscito dalla penna del costituzionalista-romanziere Alfonso Celotto, che si è divertito a raccogliere e a spiegare le sigle più astruse della Pubblica Amministrazione.
La burocrazia ama le sigle. Le sigle amano la burocrazia.
Sigla apparentemente semplice: TAssa RIfiuti per un tributo assai tormentato, frutto di complicate stratificazioni e di articolate mediazioni politiche.
Con la tassa sui rifiuti possiamo iniziare dalla TARSU (TAssa per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani) del 1993, a cui nel 1997 ha fatto seguito la TIA (Tariffa di Igiene ambientale). Dal 2011 si è passati alla TARES (Tassa comunale Rifiuti E Servizi) e dal 2014 alla TARI.
Tutte in fila compongono un garbato scioglilingua, che sa tanto di paradigma di verbo irregolare: TARSU, TIA, TARES, TARI.
Perché mai cotante complicazioni?
Perché la tassa sui rifiuti va collegata ai tributi comunali sulla casa, nati come ISI (Imposta Straordinaria sugli Immobili) nel 1992 e subito dopo stabilizzati come ICI (Imposta Comunale sugli Immobili), diventando una delle entrate principali per le casse dei comuni.
Dopo le note polemiche politiche fra destra e sinistra, l’ICI è divenuta nel 2011 IMU (Imposta MUnicipale Propria), per essere poi affiancata non solo dalla TARI, ma anche dalla TASI (Tassa Servizi Indivisibili).
Volendo sistematizzare, dal 1° gennaio 2014 è in vigore l’Imposta unica comunale (IUC) basata sui presupposti impositivi costituiti dall’Imposta municipale propria (IMU), di natura patrimoniale, e da una componente riferita ai servizi, a sua volta articolata nel Tributo per i servizi indivisibili (TASI) e nella Tassa sui rifiuti (TARI) destinata a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Comunque le si voglia chiamare, sono tutte sigle che diventano indigeste soprattutto in questi giorni, quando ne scade il pagamento.
Ma i più zelanti, potranno ricavare una utile mappatura sulle modalità di esazione dei singoli comuni sul sito della ANCI (Associazione Nazionali Comuni Italiani).