Disco rosso dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato a Telepass rea, secondo l’authority guidata da Roberto Rustichelli, di aver influenzato il comportamento dei consumatori e non fornito informazioni adeguate sul servizio offerto, sul trattamento dei dati degli utenti e sulle modalità e i criteri di selezione dei preventivi riguarda alla distribuzione di polizze Rc auto.
La sanzione spiccata – pari a 2 milioni di euro – è relativa ad una pratica commerciale ingannevole nell’attività di distribuzione di polizze assicurative Rc Auto tramite l’applicazione proprio di Telepass a favore dei clienti titolari degli abbonamenti Telepass Family e Telepass Viacard.
In particolare, l’Autorità di Piazza Verdi ha accertato che le due società hanno condiviso le informazioni sui propri utenti con compagnie e intermediari di assicurazione – con cui hanno concluso contratti di distribuzione di polizze – senza averli adeguatamente informati sulla raccolta e sul modo di utilizzo dei loro dati, anche a fini commerciali.
Infatti, da quanto emerso dall’attività istruttoria, l’informazione fornita in sede di presentazione del servizio si limitava a enfatizzare la semplicità, la velocità e la convenienza economica della procedura, ma nulla veniva detto a proposito di come i dati venivano utilizzati da Telepass per finalità commerciali diverse rispetto a quelle per cui erano raccolti, ossia la fornitura del preventivo.
Si falsava inoltre il comportamento dei consumatori poiché, come confermato dall’Antitrust, esisteva una specifica opzione commerciale di preferenza accordata ad alcuni partner nel proporre attraverso l’App di Telepass le polizze RC Auto degli stessi partner in fase di rinnovo da parte dei clienti già acquisiti tramite la piattaforma della stessa Telepass,anche in presenza di soluzioni meno onerose da parte di altri operatori.
“Il provvedimento deve la sua rilevanza all’attualità del tema della patrimonializzazione del dato personale di cui il consumatore oggi non è consapevole e che pone anche una questione di corretta concorrenza su mercati complessi come quello assicurativo tanto più in un caso del genere dove il player principale di fatto ha il monopolio su un servizio di pedaggio autostradale” hanno commentato in esclusiva per LabParlamento i legali dello Studio Iurilli e Grisafi che ha seguito la segnalazione e l’intero procedimento. “La contaminazione normativa tra GDPR e Codice del Consumo non deve indurre a confondere i piani della tutela che rimangono separati e richiedono ciascuno un modello di presidio diversificato in cui l’informativa privacy non può assolvere ad informativa precontrattuale e viceversa” hanno continuato i legali.
Secondo le ricostruzioni dell’Autorità, i clienti Telepass non hanno ricevuto una chiara informativa sull’effettiva rappresentatività dei soggetti fornitori delle polizze, in quanto le società si erano limitate a riportare sull’app e sul sito i loghi dei partner, senza specificare che alcuni di essi erano meri intermediari che agivano come agenti mandatari di compagnie non individuate. Secondo l’Autorità, le Società non avevano neppure fornito informazioni sui criteri e sui parametri seguiti per la selezione del preventivo proposto, necessari invece per una scelta consapevole da parte dei consumatori.