Il Consiglio Regionale ha approvato il Ddl con cui chiede al Governo 23 competenze e i 9/10 del gettito di Irpef, Iva e Ires
Va avanti per la sua strada il Veneto nel processo per ottenere maggiore autonomia dallo Stato, sull’onda dei risultati del referendum celebratosi il 22 ottobre scorso.
Il Consiglio Regionale, nella giornata di ieri, ha infatti approvato con 40 sì (10 consiglieri non si sono espressi) il Disegno di legge statale, sulla cui base il presidente Luca Zaia intende condurre la trattativa con il Governo prevista dall’art. 116 della Costituzione. Composto da 61 articoli, il testo adottato a Venezia riconosce alla Regione maggiori competenze su tutte le 23 materie (indicate dall’art. 117 della Carta) oggetto di possibili accordi con Roma, consentendo al Veneto di trattenere sul proprio territorio i 9/10 del gettito derivante da Irpef, Iva e Ires.
Dunque, Zaia intende sfruttare al massimo la posizione di forza attribuitagli dal 57% di cittadini che, quasi all’unanimità, hanno votato “Sì” alla consultazione di circa un mese fa. In questo modo, l’Amministrazione veneta si distanzia non solo dal percorso scelto dall’Emilia-Romagna (che non ha tenuto un referendum sulla questione e non solleva il tema del residuo fiscale), ma anche dalla strategia della “sorella” Lombardia, che pur avanzando richieste simili sul fronte delle attribuzioni di poteri e risorse ha optato per non invocare una condizione di sostanziale specialità.
“Ricevo un mandato forte dai veneti, figlio di un referendum che ha dato un risultato molto favorevole, e voglio onorare questo mandato nel migliore dei modi, con serietà e senso di responsabilità. Mi rifiuto di pensare che ci siano persone che, di fronte all’offerta di poter trattenere i nove decimi del gettito, si girano sdegnate dall’altra parte. Dobbiamo solo chiedere a Roma di evitare gli sprechi di risorse pubbliche, non vogliamo certo danneggiare nessun italiano”. Così ha commentato quanto accaduto in Consiglio Luca Zaia, che oggi ha inviato al sottosegretario agli Affari Regionali Gianclaudio Bressa una richiesta di incontro per concordare modalità e tempistiche del negoziato.
Tuttavia, la decisione del governatore di puntare all’intera posta in palio (se non a qualcosa di più) rende alto il rischio che il Veneto si ritrovi a essere l’unica Regione, tra la tre che hanno avanzato la necessità di più competenze, a non ottenere risultati concreti nei prossimi mesi. In altri termini, anche in campo di autonomia potrebbe valere il detto “chi troppo vuole nulla stringe”.