L’Italia va “oltre il Pil”. Padoan rivendica il risultato come un primato italiano
Pubblicato ieri, sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto del 16 ottobre 2017 del Ministero dell’Economia che individua i 12 indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) che, inseriti nel ciclo di finanza pubblica, consentiranno di andare ‘oltre il Pil’.
Più concretamente, questo vuol dire che a partire dal prossimo Documento di Economia e Finanza, oltre ai più “classici” indicatori macroeconomici che misurano l’andamento della crescita economica e dei conti pubblici del nostro Paese, ci saranno anche dei dati volti a misurare la qualità delle politiche e i loro effetti nella vita dei cittadini.
“L’Italia è il primo Paese nell’Unione europea e nel G7 ad aver introdotto gli obiettivi di benessere nella politica economica. Ne dobbiamo essere orgogliosi”, ha dichiarato ieri il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan presentando alla stampa i dodici indicatori individuati ed inseriti nel decreto firmato dallo stesso Ministro.“In Italia bisogna migliorare la demografia, l’inclusione sociale, le strutture a sostegno della famiglia e il tasso di partecipazione dei giovani al lavoro’’, ha aggiunto Padoan, commentando i dati che periodicamente diffonde l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT).
Il Presidente dell’Istituto di via Balbo, Giorgio Alleva, ha definito il lavoro presentato “un’innovazione sul piano culturale”, che deve però essere anche “una spinta a migliorare la metodologia del sistema statistico nazionale“.
Quanto agli indicatori scelti, il Presidente ISTAT ha sottolineato come su “ambiente e salute sono stati registrati progressi, e i dati sulla speranza di vita mostrano un successo del nostro sistema sanitario“.
Dal 2018 quindi, anche se nel Def di quest’anno erano già stati inseriti 4 indicatori sperimentali, il Governo presenterà nello stesso Documento l’evoluzione dei dodici indicatori nel triennio passato e le previsioni per il triennio successivo, avviando una pratica che per ora l’Italia è l’unica ad adottare.
Dei risultati e degli andamenti di questi indicatori, si darà conto entro il 15 febbraio di ogni anno, presentando in Parlamento una relazione sull’evoluzione degli indicatori che metta in evidenza gli effetti determinati dalla legge di bilancio.
L’Italia è dunque l’unico Paese che ha concretamente dato seguito alla Dichiarazione di Istanbul del 2007, considerato il primo documento internazionale nel quale si fa riferimento alla necessità di individuare ed utilizzare indicatori ulteriori rispetto al Pil, in grado di misurare la qualità della vita.
Insomma, se da un lato l’Italia è amareggiata per l’esclusione dai prossimi Mondiali di calcio, dall’altro lato può essere fiera di questa vittoria sul fronte della qualità della vita.
Scarica il testo del Decreto del Ministero dell’Economia sul BES