Forte sintonia all’assemblea di Confindustria. Rischio elezioni. Mise su Ddl concorrenza e Sen
di LabParlamento
Azzerare il cuneo fiscale sull’assunzione dei giovani per i primi tre anni. Sapendo fin d’ora che dopo dovremo ridurlo per tutti”. E’ la proposta forte messa sul tavolo dal presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, oggi, all’assemblea annuale, chiedendo quindi di “concentrare su questo le risorse disponibili”. Per Boccia l’Italia sconta “Vent’anni perduti”, “restiamo impigliati nelle nostre croniche carenza strutturali, il tessuto sociale e produttivo rimane fragile”. Per questo “dobbiamo avviare una grande operazione per includere i giovani nel mondo del lavoro”, rimarca, sostenendo che “la poca occupazione giovanile è il nostro valore sprecato”. Serve “una misura forte, diretta, percepibile”. Per Boccia “l’innalzamento della produttività deve essere il nostro faro”.
Immediata, subito dopo, la presa di posizione del ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. “Concordo con Vincenzo sulle finalità di un ‘patto per la Fabbrica’ che avvicini la contrattazione all’impresa. E siamo pronti a fare la nostra parte valutando un’ulteriore detassazione sui premi e sul salario di produttività”, ha detto il ministro. “Questa è la strada – ha aggiunto – per avere retribuzioni più alte e aumentare la competitività. Non esistono scorciatoie”
“Puntavamo ad un progetto organico di politica industriale che avesse l’ambizione di rinnovare il nostro sistema produttivo. Così è stato: a settembre l’Esecutivo ha lanciato il piano Industria 4.0″, ha sottolineato ancora Calenda. E’ “un pacchetto di strumenti coerente con la nostra idea di politica economica, incentrata sui fattori e basata su interventi automatici, che prescindessero da settori, dimensioni aziendali, luogo o forma giuridica”. Il successo “è dimostrato dalla grande partecipazione degli imprenditori, oltre 10 mila in pochi mesi, ai roadshow di Confindustria“. E aggiunge: “Stiamo lavorando a un altro pilastro del Piano: la rete dei Digital Innovation Hub e dei Competence Center. Non si tratta di creare qualcosa dal nulla ma di mettere in rete il patrimonio di innovazione che già esiste tra università, parchi scientifici e poli tecnologici”. L’obiettivo “è far crescere il numero delle imprese eccellenti. Grandi e piccole, al Nord come al Sud”.
Secondo Boccia, comunque, la “sfida del Paese” è “continuare lungo la strada delle riforme”: “Per vincerla servono governabilità e stabilità“. “Non abbiamo mai nascosto la nostra vocazione al maggioritario”. Chiarisce: “Assecondare la tentazione proporzionalista, che oggi vediamo riemergere in molte proposte per la legge elettorale, potrebbe rivelarsi fatale per l’Italia. Comincerebbe una nuova stagione di immobilismo in un quadro neo corporativo e neo consociativo”.
Bisogna arrivare alle elezioni “in tempi giusti, evitando l’esercizio provvisorio, dopo aver completato la ricapitalizzazione delle banche in difficoltà e con una legge elettorale che dia, non diciamo certezza, ma la ragionevole probabilità della formazione di un Governo riducendo la frammentazione del sistema politico”. È il parere al riguardo di Calenda, che aggiunge: “Fino all’ultimo giorno utile dobbiamo continuare a lavorare con determinazione sull’agenda delle riforme”.
Nell’intervento del ministro, da segnalare, molta parte dedicata alla concorrenza e ai temi energetici. “L’anno scorso dissi che il Ddl concorrenza non era il migliore del mondo ma che conteneva comunque provvedimenti importanti e che sarebbe stato poco serio non portarlo a casa. Non era la mia legge, avrei potuto facilmente lasciarla cadere, ho scelto invece di assumermene la responsabilità. Non vorrei però finire come l’ultimo dei Mohicani”, ha detto. Ancora: “Approvarla in Senato è stata una fatica immane adesso occorre chiuderla alla Camera senza modifiche ulteriori”. “Ricordiamo che combattere le rendite attraverso la concorrenza dovrebbe rappresentare il DNA di una coalizione di governo a guida riformista”.
Aggiunge poi Calenda: “Come nel caso di Industria 4.0 anche la Sen, sviluppata con il Ministro Galletti, rappresenta un percorso che durerà nel tempo ma che produrrà i primi provvedimenti attuativi già nelle prossime settimane. Nuova normativa sugli energivori e gasivori, corridoio di liquidità e Capacity Market sono i primi deliverables che contiamo di approvare da qui alla fine dell’anno. In particolare la nuova norma sugli energivori ci consentirà di ridurre sensibilmente il gap con la Germania in termini di costo dell’energia per questa categoria di imprese e mi fa piacere annunciare che la Commissione Europea ha finalmente approvato ieri il nuovo schema che potrà essere quindi portato nell’ordinamento nazionale”.
Per chiudere su un problema irrisolto con il referendum: il rapporto Stato-Regioni-enti locali. Oggetto il Tap: “Il Governo ha tenuto la barra dritta, sostenendo le ragioni di una scelta fondamentale per la nostra sicurezza energetica e per la transizione verso un’economia de carbonizzata”.
Leggi qui la relazione di Vincenzo Boccia, Presidente di Confindustria
Leggi qui la relazione di Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo economico