Di rinvio in rinvio della consultazione, si rischia che intervenga prima lo scioglimento delle Camere
di LabParlamento
Nel bel mezzo del rincorrersi delle notizie di queste ore, tra voci di accordi sulla legge elettorale e di anticipo del voto di fine legislatura, le “piccole” (ma sempre importanti) questioni di settore rischiano di essere travolte dall’attualità. Tuttavia, non si può abdicare al ruolo di commentatori oggettivi per annotare, tra i tanti rinvii di settore, quello che attiene ad uno dei capitoli più attesi, da tempo, per l’energia. La presentazione ufficiale alle Camere, con l’avvio della consultazione, della Sen, la strategia energetica nazionale. Riassumiamo.
Soltanto lo scorso 24 maggio il documento era annunciato “in dirittura d’arrivo” dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, in occasione dell’assemblea della Confindustria. Ma “i primi provvedimenti attuativi” arriveranno “già nelle prossime settimane” aveva poi aggiunto, facendo riferimento alla nuova normativa sugli energivori, il corridoio di liquidità del gas e il capacity market che “saranno approvati da qui alla fine dell’anno”.
Bisognerà aspettare ancora qualche giorno (“una settimana”) per leggere il documento definitivo, aveva dichiarato lo stesso Calenda l’11 maggio, quando la Sen venne presentata in pompa magna, assieme al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, con una audizione congiunta presso le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera. Anche se, quella volta, di ufficiale, c’erano solo una serie di slide, per la precisione 47, che la riassumevano. Una volta pubblicata, comunque (le ultime “voci” parlano, forse, della prossima settimana), sulla Sen partirà una consultazione di un mese. Mentre l’iter successivo, anche dal punto di vista della concretizzazione delle misure, non è mai strato chiarito.
A questo punto, diventa serio il rischio che intervenga prima lo scioglimento del Parlamento.