Gentiloni: “Abbiamo i conti in ordine senza aumentare le tasse”. Nel decreto anche misure per terremoto, enti locali e crescita
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al Documento di economia e finanza 2017 e alla cosiddetta manovrina. Entrambe misure attese da Bruxelles, tra discussioni e ritardi. La Commissione Ue aveva infatti chiesto all’Italia di presentare la manovra di correzione sui conti pubblici nei primissimi mesi del 2017. E il braccio di ferro è andato avanti fino all’11 aprile, quando il Governo ha presentato anche il Def, che l’Ue attendeva – secondo i termini stabiliti per tutti i Paesi – per il 10 aprile.
Le misure più attese erano quelle della manovra correttiva, che arrivano sotto forma di un maxi-decreto comprendente anche misure a favore degli enti locali, per le zone colpite dal terremoto e altri interventi per la crescita. L’Unione europea aveva chiesto a Palazzo Chigi un aggiustamento da 3,4 miliardi di euro, pari allo 0,2% del Pil. Una parte di questa cifra verrà dalla lotta all’evasione dell’Iva con lo split payment – un meccanismo che obbliga la pubblica l’amministrazione a trattenere e versare direttamente all’erario l’Iva sulle fatture emesse dai propri fornitori – per 1 miliardo di euro e da un aumento sulle tasse riguardanti il gioco d’azzardo (circa 500 mln) e i tabacchi (200 mln). Altro punto cruciale saranno i tagli ai ministeri che dovrebbero fruttare circa 700-800 milioni di euro. Sulle cifre definitive, però, rimangono ancora molte incertezze. Solo nei prossimi giorni il Governo limerà le singole entrate.
La principale novità emersa dal Consiglio dei ministri è una revisione, al rialzo, della crescita del Pil. Si passa dall’1% previsto in autunno all’attuale 1,1%. Riviste al ribasso, invece, le stime per il 2018 e il 2019, quanto il Pil, stando a quanto annunciato dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si attesterà all’1%. Il rapporto deficit/pil per il 2017, ha invece annunciato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, “si riduce probabilmente al 2,1%”.
Per quanto riguarda il capitolo del decreto dedicato al terremoto, si prevede l’istituzione di un fondo dal valore annuale di almeno un miliardo l’anno per tre anni per la ricostruzione e la messa in sicurezza delle zone colpite dal sisma del centro Italia nel 2016.
Il Def approvato dal Governo dovrebbe prevedere, secondo quanto riportato nelle bozze, 2,8 miliardi di euro da stanziare per il pubblico impiego, settore statale e non statale, per arrivare ad un aumento contrattuale medio di 85 euro con i rinnovi 2016-2018. Qualche timore su questa misura era stato sollevato prima della conferenza stampa, durante la quale il ministro Padoan – seguito da un tweet del ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia – ha assicurato che queste risorse verranno effettivamente messe in campo.
Il Documento di economia e finanza e il piano di riforme verranno inviati ora alla Commissione Ue e saranno esaminati dal Parlamento italiano. I contenuti del Def saranno poi integrati con le indicazioni presentate da Bruxelles, in genere nel mese di giugno. Inizia, a quel punto, il procedimento che porta alla nuova legge di bilancio, attesa in autunno.
Altra voce del maxi-decreto è quella dedicata agli enti locali, con cui si permetterà l’assunzione di personale con un rapporto entrate-uscite, il turnover, che arriva al 75%. Inoltre, 100 milioni di euro sono previsti per viabilità ed edilizia scolastica.
Contestualmente il Consiglio dei Ministri ha varato anche il piano di investimenti pari a 47,5 miliardi da qui al 2032 che sarà affidato a un Dpcm.
“Abbiamo i conti in ordine senza aumentare le tasse ma accompagnando il risanamento con misure di sviluppo e promozione della crescita, quindi il lavoro fatto in questi anni dal Governo continua e continua con il binomio riforme-crescita”, ha concluso Gentiloni.