Con l’approvazione di Palazzo Madama, si sblocca l’iter partito a gennaio 2015. Il testo è ora atteso alla Camera
L’Aula del Senato ha approvato nella giornata di ieri, con 167 sì, 4 no e 40 astenuti, la proposta di istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, portando a compimento (per quanto riguarda Palazzo Madama) un iter iniziato in Commissione Finanze a gennaio 2015 e condizionato dalla discussione congiunta di oltre 10 Disegni di Legge sia di maggioranza che di opposizione.
In base al testo che sarà ora trasmesso alla Camera, la Commissione d’inchiesta verificherà, nell’arco di un anno dalla sua costituzione e comunque entro la fine della Legislatura, gli effetti della crisi globale sul sistema bancario italiano e le modalità di gestione degli Istituti bancari che siano stati coinvolti in situazioni di dissesto e abbiano ricevuto (anche indirettamente) risorse pubbliche. Di quest’ultima categoria di banche saranno esaminati i criteri di remunerazione dei manager, la correttezza del collocamento di prodotti finanziari al pubblico e il rispetto degli obblighi di corretta informazione degli investitori.
La Commissione sarà composta da venti senatori e venti deputati, nominati dai rispettivi presidenti di Assemblea in proporzione alle dimensioni dei Gruppi parlamentari, e alla fine dei propri lavori sarà tenuta a presentare una relazione alle Camere. I componenti disporranno, per l’intera durata della loro attività, degli stessi poteri dell’Autorità giudiziaria e saranno tenuti a comunicare eventuali trascorsi professionali negli istituti oggetto dell’inchiesta. A meno che non venga stabilito il contrario, le sedute della Commissione saranno pubbliche.
Il via libera dell’Assemblea è arrivato con il voto favorevole dei Gruppi di maggioranza (Mdp compreso), con l’aggiunta del sostegno di vari senatori di Forza Italia, mentre il Movimento 5 Stelle ha optato per l’astensione. Per quanto riguarda i no, va segnalato che sono tutti arrivati da esponenti di centrodestra: Altero Matteoli, Carlo Giovanardi, Maurizio Sacconi e Paolo Naccarato.
Data la delicatezza che il tema delle banche ha ultimamente assunto nella dialettica politica, sarebbe necessario che da Montecitorio arrivasse in tempi brevi l’ok definitivo alla Commissione d’inchiesta.