Le Commissioni concludono l’esame del testo approvando 4 emendamenti. Calenda: “Decisione difficilmente comprensibile”
Sembrano essersi risolti i dubbi che nelle scorse 24 ore avevano attanagliato l’iter del Ddl Concorrenza, facendo pensare a un nuovo tira e molla sul provvedimento. Nel primo pomeriggio di oggi le Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera hanno concluso l’esame del testo, approvando 4 emendamenti riguardanti le aste di clienti successive alla fine della maggior tutela per elettricità e gas, la comunicazione di dati da parte di società di telemarketing e alcuni aspetti della professione odontoiatrica.
Il Concorrenza approderà lunedì 26 giugno nell’Aula di Montecitorio, che se licenzierà (com’è praticamente certo) il Disegno di Legge mantenendo le modifiche introdotte in Commissione renderà necessario il suo ritorno al Senato in quarta lettura. Un risultato interamente attribuibile alla mancanza strutturale di un sostegno convinto sia da parte del Governo che dai partiti di maggioranza (la discussione del testo va avanti da oltre due anni). In questo senso, appaiono già da ora poco credibili le assicurazioni che si stanno succedendo sulla rapidità del nuovo passaggio a Palazzo Madama.
Indubbiamente, la “riapertura” del testo rappresenta una sconfitta per il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che in mattinata era arrivato a chiedere il ritiro degli emendamenti che avevano il parere favorevole dei relatori Pd Andrea Martella e Silvia Fregolent, al fine di condurre in porto il provvedimento. Una volta divenuto di dominio pubblico l’esito dei lavori delle Commissioni, Calenda ha diramato un comunicato nel quale ha definito la decisione di modificare il Ddl Concorrenza “difficilmente comprensibile”, avanzando il dubbio che possa trasmettere “l’ennesimo segnale negativo sul tema per cittadini, imprese e istituzioni internazionali”. Il ministro ha dunque preso atto dell’insuccesso delle proprie posizioni sul testo, augurandosi che “gli impegni ad approvarlo rapidamente al Senato troveranno riscontro”.
A proposito di Palazzo Madama, un primo indizio sull’accoglienza che sarà riservata al Disegno di legge arriva da quanto pubblicato sul suo blog, nella giornata di ieri, dal presidente della Commissione Industria Massimo Mucchetti. Il senatore dem criticava infatti le ipotesi (adesso divenute realtà) di ulteriori ritocchi al Concorrenza, in particolar modo nelle parti relative all’energia.