Approvato in Senato il provvedimento omnibus, scade il 28 febbraio
Nella mattinata del 16 febbraio l’Aula del Senato ha confermato, con 153 sì e 99 no, la fiducia al Governo Gentiloni sull’approvazione del Decreto Legge Milleproroghe. Con il voto di Palazzo Madama si è conclusa la prima lettura del DL, atteso ora all’esame della Camera in vista della scadenza del 28 febbraio (se l’iter parlamentare del testo non si concluderà per quella data, il Decreto decadrà ex tunc).
Come avvenuto in passato, l’attuale DL Milleproroghe si presenta come un veicolo attraverso il quale il Governo e la maggioranza rinviano, più o meno giustificatamente, una serie di termini di legge relativi a numerosi ambiti. È infatti vasta la casistica delle fattispecie affrontate dal provvedimento, in alcuni casi con importanti ricadute per le categorie interessate dalle misure. In tal senso, è sufficiente pensare alle proteste dei tassisti contemporanee al voto del DL, che proroga al 31 dicembre 2017 l’emanazione del Decreto del Ministero delle Infrastrutture teso a impedire le pratiche di esercizio abusivo del servizio Taxi e dell’attività di Noleggio con conducente.
Il Decreto, tra i suoi molteplici contenuti, porta con sé novità rilevanti per gli Enti locali, che fino al 31 dicembre 2017 potranno deliberare (qualora si tratti di Comuni fino ai 5.000 abitanti) la gestione associata di funzioni fondamentali e finanziare interventi di messa in sicurezza di Istituti scolastici statali. Per tutto il 2017, inoltre, i Prefetti potranno continuare a nominare Commissari ad acta in caso un Ente non sia in grado di approvare il proprio Bilancio di previsione.
Anche i settori dell’editoria e della comunicazione sono interessati dal DL, dal momento che viene estesa dal 31 dicembre 2016 al 30 giugno 2017 la durata in carica dei componenti del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e dei Consigli regionali dell’Ordine, in attesa che il Governo eserciti (entro il 15 maggio 2017) la delega che lo autorizza a razionalizzare la composizione e le competenze del Consiglio nazionale. Al tempo stesso, il provvedimento sposta dal 29 gennaio al 29 aprile 2017 il termine massimo di vigenza dell’attuale rapporto concessorio con la Rai, prima che parta la nuova procedura di affidamento della concessione pubblica per il servizio radiotelevisivo, ed estende al 31 dicembre 2017 il divieto per le emittenti televisive nazionali (con ricavi superiori all’8% del Sistema integrato delle comunicazioni) di acquisire quote di società editrici di quotidiani.
Da segnalare, infine, le misure in favore dei territori dell’Italia centrale colpiti dai terremoti dei mesi scorsi. Il Milleproroghe stanzia un contributo straordinario di 32 milioni di euro in favore dei Comuni interessati dai sismi, e dispone un’ulteriore sospensione di 6 mesi per le fatture relative alle utenze facenti riferimento a edifici dichiarati inagibili.