Al lavoro su un piano d’intervento assieme ai partner. Analisi economiche e di impatto sociale delle misure
di LabParlamento
L’uso efficiente delle risorse e l’economia circolare come elementi chiave per una crescita sostenibile a livello globale. Questo il parere del Ministero dell’Ambiente che, anche a livello internazionale, spinge per politiche attive di settore. Al riguardo, anche nel recente intervento al Senato sulle priorità del dicastero, si è sottolineato l’impegno in vista del G7 Ambiente di giugno a Bologna, dove una sessione specifica sarà dedicata a queste tematiche.
Tra i temi specifici che verranno discussi figurano il potenziale di riduzione dei gas effetto serra grazie a modelli di produzione e consumo più sostenibile e, appunto, circolari, e la progettazione ecologica per favorire la durabilità, riparabilità dei prodotti e la loro riciclabilità.
Per incoraggiare l’adozione di misure concrete, il Ministero dell’Ambiente sta lavorando con i partner G7 all’adozione di un piano di lavoro contenente le azioni prioritarie che i Paesi si impegnano a realizzare nei prossimi anni, tra cui un’analisi economica dell’uso efficiente delle risorse e un’analisi dell’impatto sociale delle misure che verranno intraprese, in stretta collaborazione con la futura presidenza canadese.
Allo stesso tempo, a livello nazionale, il Governo sta attuando un insieme di azioni volte a promuovere l’economia circolare e l’uso efficiente delle risorse, tramite l’emanazione di alcuni provvedimenti attuativi delle misure del “Collegato Ambientale”. In particolare, si sta finalizzando la revisione della strategia di sviluppo sostenibile e l’adozione di un piano nazionale sul consumo e sulla produzione sostenibili.
In questo senso, è importante evidenziare – dice ancora il Ministero – come la transizione verso un modello di economia circolare rappresenti una questione politica prioritaria, nonché un’importante occasione per dare un nuovo impulso alla competitività delle imprese e al miglioramento della sostenibilità dell’uso delle risorse.
Le misure previste nel Pacchetto europeo Economia Circolare, unitamente alle azioni che saranno intraprese su scala nazionale, potranno fornire un contributo fondamentale al raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, nella comunicazione della Commissione del 26 gennaio scorso vi sono chiare indicazioni in merito allo stato di attuazione e alle prospettive future delle azioni proposte nel piano del 2015. A tal proposito, il Ministero dell’Ambiente fornirà pieno supporto al processo di elaborazione di criteri per l’integrazione delle politiche sui rifiuti, sui prodotti e sui chimici, in modo tale da stimolare l’eco-compatibilità dei materiali e dei prodotti riciclati e la loro maggiore diffusione sul mercato.
Si condivide inoltre la necessità di focalizzare gli sforzi dei prossimi mesi sul settore alimentare e su quello della plastica, e ci si dichiara pronti a partecipare attivamente alla piattaforma europea per l’economia circolare che verrà istituita prossimamente, come sollecitato dall’Italia nelle Conclusioni del Consiglio adottate a giugno 2016.
In tema di gestione circolare dei rifiuti, nel corso del 2017 continuerà la discussione iniziata nel 2016 sulla revisione del pacchetto rifiuti, che comprende la modifica di sei direttive concernenti la gestione dei rifiuti, delle discariche e di alcune tipologie specifiche (quali gli imballaggi, i veicoli a fine vita, le pile ed i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche). In tale ambito, il Governo, anche il linea con le indicazioni del Parlamento, continuerà a sostenere l’introduzione di una metodologia unica e armonizzata di calcolo delle quantità di rifiuti riciclate; chiarirà definitivamente i concetti chiave di recupero, riciclaggio, recupero di materia, riempimento, cessazione della qualifica di rifiuto e trattamento prima del conferimento in discarica; rafforzerà le politiche di prevenzione; incrementerà il riciclo dei rifiuti rispetto ad altre forme di recupero e smaltimento; supporterà l’aumento degli obiettivi di riciclaggio degli imballaggi.
Infine, sempre in tema di in tema di economia circolare, la Commissione europea intende presentare entro la fine del 2017 una proposta legislativa per definire i requisiti minimi relativi al riutilizzo delle acque per l’irrigazione e il ravvenamento delle acque sotterranee, finalizzata a promuovere un uso efficiente delle risorse e a favorire il riutilizzo delle acque reflue per rispondere ai problemi di scarsità idrica.