Al centro l’analisi del DEF. Flessibilità a rischio con l’intransigenza sul tema migranti
Di LabParlamento
Primo vertice ufficiale di Governo, a Palazzo Chigi, con i ministri economici. All’incontro, durato circa tre ore, hanno preso parte il premier Giuseppe Conte e i ministri economici Luigi Di Maio (Sviluppo Economico/Lavoro), Paolo Savona (Affari Europei), Giovanni Tria (Economia e Finanze) ed Enzo Moavero Milanesi (Esteri). Vertice che, secondo fonti governative, era stato convocato per fare il punto sulle priorità in vista delle modifiche da apportare al Def ma è servito anche per concordate la linea per un “cambio di approccio” nei rapporti con l’Unione europea.
Sotto questo profilo, per il neoresponsabile del Mef il primo contatto ufficiale con Bruxelles e i “colleghi” degli altri Paesi europei è fissato per il 21 e 22 giugno, quando si terranno l’Eurogruppo e l’Ecofin, il Consiglio Economia e finanza Ue. Sebbene questo non sia altro che la preparazione del sempre più delicato Consiglio Europeo, del 28 e 29 giugno (al riguardo, le comunicazioni del premier sulla posizione italiana in merito al nutrito odg della riunione, si terranno mercoledì 27, alle ore 16.00 in Aula, al Senato).
Dunque, al centro del vertice odierno il rapporto con l’Europa e l’approccio da avere sui temi economici: la volontà, proseguono le fonti, è quella di “cambiare atteggiamento, perché la musica deve cambiare”. Anche se modalità e tempistiche delle richieste sono ancora tutte da delineare. In questo scenario, dunque, da una parte bisogna proseguire con la riduzione del debito pubblico e, dall’altra, provare a contrattare con Bruxelles nuovi spazi di flessibilità. Il problema, si fa notare, è che gli spazi di flessibilità potrebbero risultare assai ridotti o addirittura negati se l’Italia si isolerà troppo nel consesso europeo, a seguito della nuova politica di intransigenza inaugurata sui migranti, che rischia di inimicarle gli appoggi – decisivi – quantomeno di Parigi e Madrid, forse anche di Berlino.
In ogni caso, sembra proprio che il primo decreto legge del nuovo Governo si dovrebbe concentrare su misure a costo zero, rimandando al prossimo autunno i perni fondamentali del contratto di governo, vale a dire la riforma fiscale, il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni. Tutti obiettivi, comunque, da raggiungere gradualmente.
Dopo il vertice economico, il premier Giuseppe Conte si è riunito a Palazzo Chigi con i suoi due vice, Luigi Di Maio e Matteo Salvini: al centro dell’incontro, questa volta, il tema dei migranti e la rifinitura della squadra di governo con la nomina di sottosegretari e viceministri alla prossima riunione del Cdm.