Situazione in evoluzione. Tra l’ipotesi del voto estivo e il ritorno del Governo politico M5S – Lega
Di LabParlamento
Il premier incaricato Carlo Cottarelli è salito al Colle alle 16.30 per presentare al presidente Sergio Mattarella la lista dei ministri del suo esecutivo neutrale, sui cui ha lavorato di buona lena anche questa mattina alla Camera.
Eppure, il Presidente incaricato ha lasciato la Presidenza della Repubblica senza che fossero rilasciate dichiarazioni ufficiali da parte sua o dello staff di Mattarella. Il Consigliere per la Stampa e la Comunicazione del Qurinale, Giovanni Grasso, ha riferito che “il prof. Cottarelli tornerà domani mattina al Colle”, si presume, per una decisione definitiva. Cottarelli si è successivamente recato a Montecitorio.
Il nuovo Governo che doveva essere presentato oggi (le fonti riferiscono di una compagine snella, con accorpamento di più dicasteri, per una decina di ministri in tutto con possibile delega ad interim per l’Economia allo stesso Cottarelli) sarebbe nato proprio nel giorno in cui impazza il rialzo dello spread ed i mercati internazionali sono tutti in fibrillazione per il “caso Italia”.
Ma nessuna forza politica, incluso il Partito Democratico (che sembra procedere verso l’astensione), sebbene con diversità di atteggiamento e motivazione, è disposta a concedere la fiducia al Governo Cottarelli.
Dato il clima di tensione e le richieste pervenute dai Capigruppo al Senato della Lega, Gian Marco Centinaio e dei dem, con Andrea Marcucci, di sciogliere immediatamente le Camere e di tornare subito a votare, l’uscita senza riflettori dell’ex Commissario alla spending review dal suo colloquio con Mattarella ha fatto in un primo momento presupporre una rinuncia con scioglimento delle Camere già questa settimana. Anche il capo politico del MoVimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha dichiarato che i 5 Stelle sarebbero pronti a tornare al voto: “Per me va bene se si vota il prima possibile”.
Cottarelli, al momento della sua prima salita al Colle, aveva dichiarato di impegnarsi a non candidarsi alle prossime elezioni e che avrebbe chiesto lo stesso impegno ai ministri del suo Governo. Aveva evidenziato inoltre che tale “Governo si chiamerebbe fuori da qualsiasi questione elettorale”.
Sempre l’ex Commissario aveva prospettato due strade:
- “In caso di fiducia al mio Governo il programma includerebbe anche l’approvazione della Legge di Bilancio 2019, le Camere verrebbero poi sciolte” andando al voto ad inizio 2019;
- “In caso di mancata fiducia il Governo si dimetterebbe subito occupandosi solo di affari correnti, accompagnando il Paese ad elezioni dopo agosto”. Opzione che vede domenica 9 o domenica 16 settembre tra le date maggiormente percorribili.
La terza strada in queste ore delineata, è stata il ritorno di Carlo Cottarelli domani mattina al Quirinale (già in Agenda), per lo scioglimento in senso negativo della riserva sul mandato di formare il Governo. Ipotesi che fonti del Colle hanno smentito: “Cottarelli ha solo bisogno di più tempo per approfondire alcuni nodi legati alla lista”, facendo svanire l’opzione di un eventuale rinuncia alla formazione di un Governo del Presidente.
Da evidenziare che comunque sia in caso di rinuncia, rimarrebbe in carica il Governo Gentiloni, con Marco Minniti agli Interni e responsabile dell’organizzazione della chiamata alle urne, a questo punto in piena estate.
Per votare domenica 29 luglio, è necessario che le Camere vengano sciolte domani (30 maggio); mentre per votare il 5 agosto rimangono un altro paio di giorni utili per procedere allo scioglimento.
Torna l’ipotesi di un Governo politico M5S – Lega
Sullo sfondo, nelle ultime ore è tornata l’ipotesi di un Governo politico M5S – Lega. I due leader sono rimasti in contatto in questi giorni, ora pronti a proporre nuovamente il “Governo del cambiamento” senza Savona. Ad alimentare questo scenario le recenti posizioni di Matteo Salvini (“Sono pronto a ricevere una telefonata”) e quelle di Luigi Di Maio che si dice disponibile a “Collaborare con il Colle” e sottolinea che in Parlamento una maggioranza parlamentare tra M5S e Lega c’e’. “Noi siamo pronti a rivedere tutta la nostra posizione se abbiamo sbagliato qualcosa, Ma adesso si rispetti volontà’ del popolo e, allora, lo spread scende. Noi vogliamo salvare l’Italia non distruggerla” ha dichiarato il leader 5 Stelle a Napoli.
Un appello a Mattarella arriva anche da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che su Facebook facendo riferimento alla maggioranza parlamentare M5S – Lega dichiara: “Noi siamo stati critici però arrivati a questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza con FdI, perché crediamo che bisogna fare tutto quello che c’è da fare in questo momento per tirare fuori l’Italia dalla situazione di caos nella quale rischia di gettarsi. Presidente, ci rifletta perché non avremo molto altro tempo”.