Molte opzioni in campo. Di Maio: “O Conte o voto”. Salvini: “Governo senza chi vogliamo? Se lo faccia Mattarella”
di LabParlamento
Questa mattina Cottarelli è salito a Quirinale per un colloquio informale con il Presidente della Repubblica per aggiornarlo sugli sviluppi della situazione. A quanto si apprende, sembra che Cottarelli stia prendendo tempo dal momento che da ieri, mentre tentava di formare il nuovo Governo, son emerse nuove possibilità per la nascita di un esecutivo politico. Questa circostanza, considerando anche le forti tensioni sui mercati, e la Casa Bianca che “tiene d’occhio” la situazione politica italiana, avrebbe indotto Cottarelli a rinviare ogni decisione.
Dal fronte della Lega, non sembra esserci la stessa volontà di cooperazione del Movimento 5 Stelle. Se Di Maio insiste su un esecutivo politico (“O far partire il Governo Conte con una soluzione ragionevole o si va al voto subito” ), pronto a collaborare con Mattarella, il Carroccio, attraverso le parole di Centinaio e Siri ribadisce che Savona all’economia è l’unica soluzione, oltre a quella del voto in tempi rapidi. Giorgetti questa mattina intervistato da Ilfattoquotidiano.it. ha definito “Fantasiosa” l’ipotesi che lo vedeva Premier di un esecutivo M5S – Lega. Quanto al Governo M5S-Lega il capogruppo ha dichiarato: “E’ difficile che maturi perché’ se non c’erano le condizioni tre giorni fa e’ difficile che ci siano adesso. Vediamo. C’e’ Cottarelli che sta tentando di fare il Governo. Se i voti non ce li ha, dovremo studiare un percorso ordinato verso elezioni il prima possibile”.
Salvini questa mattina da Pisa ha ribadito a gran voce che dal 4 marzo per dare un governo al Paese la Lega ha provato tutte le soluzioni percorribili. L’ultima opzione sarebbe quella di non ostacolare soluzioni rapide proposte da Mattarella. Da registrare la dichiarazione di Salvini che chiude a eventuali passi indietro sul Prof. Paolo Savona. “Governo senza chi vogliamo? Se lo faccia Mattarella” ha dichiarato Salvini.
Quindi quali opzioni in campo?
– Governo Cottarelli. L’ex Commissario alla spending review aveva prospettato due strade:
- “In caso di fiducia al mio Governo il programma includerebbe anche l’approvazione della Legge di Bilancio 2019, le Camere verrebbero poi sciolte” andando al voto ad inizio 2019. Quest’opzione ad oggi sembra scartata.
- “In caso di mancata fiducia il Governo si dimetterebbe subito occupandosi solo di affari correnti, accompagnando il Paese ad elezioni dopo agosto”. Opzione che vede domenica 9 o domenica 16 settembre tra le date maggiormente percorribili.
– L’ipotesi di un Governo politico M5S – Lega. I due leader sono rimasti in contatto in questi giorni. Ad alimentare questo scenario le recenti posizioni di Matteo Salvini e quelle di Luigi Di Maio che si dice di nuovo disponibile a “collaborare con il Colle” e sottolinea che in Parlamento una maggioranza parlamentare tra M5S e Lega c’e’. “Noi siamo pronti a rivedere tutta la nostra posizione se abbiamo sbagliato qualcosa, Ma adesso si rispetti volontà’ del popolo e, allora, lo spread scende. Noi vogliamo salvare l’Italia non distruggerla” ha dichiarato il leader 5 Stelle a Napoli.
Come anticipato, però, per risolvere l’impasse sarebbe necessario un passo indietro di Savona. Ma Salvini non sembra intenzionato a farlo.
Un appello a Mattarella a trovare una soluzione politica arriva anche da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia che su Facebook, facendo riferimento alla maggioranza parlamentare M5S – Lega dichiara: “Noi siamo stati critici però arrivati a questo punto siamo anche disponibili a rafforzare quella maggioranza con FdI, perché crediamo che bisogna fare tutto quello che c’è da fare in questo momento per tirare fuori l’Italia dalla situazione di caos nella quale rischia di gettarsi. Presidente, ci rifletta perché non avremo molto altro tempo”.
– Dato il clima di tensione e le richieste pervenute dai Capigruppo al Senato della Lega, Gian Marco Centinaio e dei dem, con Andrea Marcucci, di sciogliere immediatamente le Camere e di tornare subito a votare, l’uscita senza riflettori dell’ex Commissario alla spending review dal suo colloquio con Mattarella ieri aveva fatto emergere una nuova opzione: il voto prima dell’estate. Per votare domenica 29 luglio, è necessario che le Camere vengano sciolte oggi (30 maggio); mentre per votare il 5 agosto rimangono un altro paio di giorni utili per procedere allo scioglimento. Restano comunque valide soluzioni alternative per superare il termine dei 60 giorni previsto per votare all’estero (eventualmente con decreto concordato a livello parlamentare).