Centrodestra unito: premier indicato dalla Lega. Berlusconi spariglia “distinguere chi è democratico da chi non conosce nemmeno l’abc della democrazia”. M5S: no a governo con Forza Italia, che pensa al Pd. I dem: “basta tatticismi”
di LabParlamento
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso il secondo round di consultazioni per la formazione del nuovo governo iniziato oggi e che terminerà domani. La crisi siriana sullo sfondo di tutti i colloqui, compreso l’ultimo, con il Movimento 5 Stelle. Mattarella è “preoccupato per l’escalation in Siria” e per le “reazioni delle forze politiche in Italia”.
Ecco cosa è successo oggi al Quirinale:
Il primo colloquio del Presidente Mattarella è stato quello con il Gruppo per le Autonomie (SVP-PATT,UV) del Senato. Al termine di questo la Sen. Juliane Unterberger ha dichiarato che SVP non sosterrebbe un governo giallo-verde. “Dialogare con tutti, collaborare è un’altra cosa. Mi sentirei di escludere la fiducia a un governo M5S-Lega, che peraltro non avrebbe bisogno dei nostri voti. E ha aggiunto: “Non possiamo riferire i contenuti dei nostri colloqui con il presidente Mattarella, ma non ci vuole una grande fantasia a capire come sia preoccupato per questa escalation (in Siria, ndr) e per come reagiscono le forze politiche in Italia”.
Subito dopo è stata la volta dell’incontro con i rappresentanti del Gruppo Misto del Senato, presenti il Sen. Riccardo Nencini (“PSI-MAIE-USEI”) e la Sen. Emma Bonino (+Europa). Nencini ha chiesto a Mattarella di accelerare sulla possibilità di far sì che “Venga presentata il più rapidamente possibile, dal centrodestra, una concreta ipotesi di lavori che si leghi a una maggioranza parlamentare”, a Bonino, invece, non pare vi siano margini, soprattutto guardando alla tenuta dei conti pubblici, al momento, per un sostegno al centrodestra.
Per quanto riguarda il Gruppo Misto della Camera, il vicecapogruppo Manfred Schullian ha espresso “preoccupazione sulla situazione di stallo” e sottolineato come la situazione nazionale e internazionale richiede la formazione di un governo”. Tra i vari rappresentanti del Misto, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e Alessandro Fusacchia (+Europa) hanno confermato la scelta di rimanere all’opposizione. Diversamente, il leader della “quarta gamba” del centrodestra (Noi con l’Italia), Maurizio Lupi, ha dichiarato che “ci sia una necessità assoluta di fare un passo avanti (…) ed entrare in una comune assunzione di responsabilità per dare un governo al Paese. La coalizione (di centrodestra, ndr) nella sua unità partecipa alla maggioranza, dividerla non sarebbe comprensibile. Salvini è la guida ma della coalizione unita, dividerla sarebbe un errore”.
Prima volta al Colle per i delegati di Liberi e Uguali come Gruppo Parlamentare autonomo alla Camera. Presenti, oltre a Pietro Grasso, Federico Fornaro, Presidente del Gruppo alla Camera, e la Sen. Loredana De Petris. Anche Leu ha espresso preoccupazioni per la crisi in Siria, “Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per la grave crisi in Siria, la situazione internazionale e nazionale non ci consente di valutare in questo momento l’utilizzo di missili o bombe. Per le consultazioni si deve uscire dai personalismi trattando dei temi urgenti del Paese”. Grasso ha poi aggiunto che – anche in vista di quanto di cui sopra – serve “una accelerazione per risolvere la crisi di governo e non attendere le consultazioni regionali”.
Pd: “Basta tatticismi, chi ha vinto mostri se è all’altezza”
Alle 16.30 è stato il turno del Partito Democratico. Presenti i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio, il segretario reggente Maurizio Martina e Matteo Orfini, Presidente dem.
Martina ha tenuto solida la linea già assunta durante le precedenti consultazioni, quella di proseguire, con “responsabilità”, un percorso da “minoranza parlamentare”. Il Pd ha voluto sottolineare che “Il Paese ha bisogno di scelte chiare. Chi ha prevalso il 4 marzo ha il dovere di dire cosa vuole fare. Per il bene del Paese finiscano tatticismi, personalismi“. Martina ha poi dichiarato “consideriamo inaccettabile il rinvio di questo sforzo di responsabilità perchè c’è da aspettare le elezioni regionali come se il tema fosse il regolamento di conti tra questo o quel partito”.
Centrodestra unito: premier indicato dalla Lega. Ma Berlusconi spariglia e attacca il Movimento 5 Stelle
Alle 17.30 è stato il turno del centrodestra, che si presenta unito, inizialmente. Introdotto da Silvio Berlusconi, e accompagnato da Giorgia Meloni, Matteo Salvini in sala stampa ha letto la nota congiunta della coalizione di centrodestra, che a suo dire ha trovato un’invidiabile condivisione di volontà. “Unità di intenti della coalizione che ha vinto le elezioni. Abbiamo presentato l’urgenza di alcuni provvedimenti che gli italiani aspettano.” E ancora, “E’ necessario un governo che, sulle cose concrete, da fare, non certo sui veti, sulle pregiudiziali, sui tatticismi, sui no e sull’arroganza dei simboli possa trovare una maggioranza stabile. Il centrodestra è pronto a farsi carico di questa responsabilità unitariamente cioè con tutte le forze Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia“. Salvini ha inoltre ribadito “ci attendiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento 5 Stelle, altrettanto senso di responsabilità”. La compagine di governo sarebbe guidata da una personalità indicata dalla Lega, ha detto Salvini in conferenza stampa.
Ma questa dichiarazione di unità, a Berlusconi non è bastata. In uscita ha infatti salutato la stampa invitando a “distinguere i veri democratici da chi non conosce ABC della democrazia”, un attacco al Movimento 5 Stelle, inaspettato da parte degli altri due leader, che lo accolgono con grande freddezza. Successivamente la Lega diffonde una nota, firmata da Gian Marco Centinaio, capogruppo Lega al Senato, che sottolinea come non abbiano mai condiviso il no al dialogo con i 5 Stelle, veti che al partito di Salvini “non piacciono”. Anche Giancarlo Giorgetti, capogruppo Lega in Senato, stigmatizza la battuta di Berlusconi che “ha dato occasione a Di Maio di respingere in blocco l’offerta che il centrodestra aveva fatto un’ora prima. Era un passo in avanti verso una soluzione che gli italiani ci chiedono”.
Fuori dal Quirinale, rispondendo alla domanda se nella discussione per la formazione di un governo vada coinvolto anche il Pd, il Cav ha affermato che “L’Italia ha bisogno di un governo e perciò bisogna che si cerchi di non perdere troppo tempo e di metterlo in campo”.
Movimento 5 Stelle: “sinergie con la Lega, Berlusconi si metta di lato”
Si chiude, con la delegazione del Movimento 5 Stelle, la prima giornata del secondo round di consultazioni.
Accompagnato dai suoi capigruppo, Danilo Toninelli e Giulia Grillo, Luigi Di Maio, dopo aver espresso preoccupazione per l’escalation in Siria, ha ribadito la necessità urgente di formare un Governo. “Abbiamo proposto una soluzione a due forze politiche, la Lega di Salvini e il Pd di Martina. Un contratto alla tedesca basato sui contenuti. Ma ci siamo resi conto questa settimana che c’erano dei cambiamenti in atto nelle forze politiche (…) e che quindi i tempi non erano abbastanza maturi (…) per questo abbiamo avviato un Comitato scientifico che analizzi i punti di convergenza e di contrasto dei programmi”. Di Maio dichiara di aver “apprezzato l’apertura di alcuni esponenti del Partito Democratico, ma è evidente che questo anziché andare avanti è fermo”. Ha poi aggiunto “Inutile negare che con la Lega c’è una sinergia istituzionale che ha consentito di avviare i lavori delle Camere. C’è sinergia anche tra i gruppi nelle Camere, nei consigli di Presidenza e nelle Commissioni speciali”.
Il leader di M5S ha poi concluso il discorso dicendo “Prendiamo atto però che Salvini propone nuovamente la strada del centrodestra. È una posizione che io non comprendo. Non comprendo come Matteo Salvini e la Lega di fronte alla possibilità di far partire un governo del cambiamento si ostinino a presentare una coalizione come quella del centrodestra. (dopo la “Batuttaccia di Berlusconi nei nostri confronti” ndr)” (…) Registriamo un’ipotesi di chiusura. Così facendo Salvini sta dicendo o che vuole fare un governissimo o che vuole tornare al voto, opzione che scongiuriamo ma della quale non abbiamo paura. Di questo si devono prendere la responsabilità. L’unica soluzione investe Silvio Berlusconi, dovrebbe mettersi di lato e consentire un governo del cambiamento altrimenti l’unica riposta nostra è la stessa: non riteniamo possibile un governo di M5S con Forza Italia. (…) Lavoreremo il più possibile per creare una maggioranza di governo ma a determinate condizioni.”
Il calendario di domani, 13 aprile
Mattarella chiuderà questo secondo round di consultazioni domani, venerdì 13 aprile. Alle 10.30 incontrerà il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, alle 11.15 il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e alle 12 chiuderà i colloqui con il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
All’ora di pranzo, alla fine degli incontri, il presidente Mattarella uscirà nella Loggia d’Onore per annunciare le sue decisioni.
Si va verso un pre incarico, sembra infatti che Mattarella non voglia procedere con un terzo round di consultazioni, facendo così assumere responsabilità alle forze politiche maggiormente rappresentative dopo il voto del 4 marzo.