I programmi dei candidati Governatore. Su sanità, rifiuti e ambiente è sfida tra Zingaretti, Lombardi, Parisi e Pirozzi
Mancano poco più di due settimane alle elezioni Politiche, e l’avvicinarsi dell’appuntamento fa sì che i media si concentrino sulle mosse degli sfidanti per Parlamento e Palazzo Chigi. Tuttavia, domenica 4 marzo sarà anche il giorno delle elezioni Regionali in Lazio e Lombardia, e dato l’incombere della data appare utile prendere nota dei programmi dei candidati alla presidenza delle due più importanti regioni italiane. In questo caso, vi proponiamo un focus sulle proposte per il territorio che ospita Roma Capitale.
Iniziando dal governatore uscente, Nicola Zingaretti cerca con il sostegno di un centrosinistra largo (di cui fa parte anche Liberi e Uguali) una riconferma che nel Lazio è sfuggita a tutti i suoi predecessori dal 1995 a oggi. All’insegna dello slogan “Per andare avanti, tutti“, le misure messe a punto dall’esponente non renziano del Pd vengono presentate come naturale completamento degli ultimi cinque anni di amministrazione, e affrontano in 8 capitoli molteplici temi: dalla sanità ai rifiuti, dall’urbanistica alla Protezione Civile, fino ad agricoltura, turismo, welfare e innovazione.
Scendendo sommariamente nei dettagli, Zingaretti per il sistema sanitario (sottoposto da anni al commissariamento, che dovrà terminare entro il 31 dicembre 2018) si pone l’obiettivo di realizzare 30 nuove Case della Salute e altrettante Unità di Degenza Infermieristica, in modo da garantire “un’assistenza primaria diffusa h24 e 7 giorni su 7”, nonché di arrivare a un abbattimento delle liste d’attesa attraverso la separazione dei flussi tra prime visite e controlli programmati. Sul piano ambientale l’ex presidente della Provincia di Roma punta sull’adozione di una Strategia regionale di prevenzione e adattamento ai cambiamenti climatici, annunciando al tempo stesso un Piano della mobilità ciclistica e l’incentivazione di attività di efficientamento energetico degli edifici pubblici e di adozione di forme di illuminazione pubblica a basso consumo. Inoltre, il programma del governatore prevede l’approvazione del Piano Rifiuti entro i primi 6 mesi post voto (con innalzamento al 70% della quota di raccolta differenziata in 3 anni) e la formazione di 3.000 nuove professionalità nel settore della Green Economy.
“#Diritti. #LaNostraRegionediVita” è invece il leitmotiv della campagna elettorale di Roberta Lombardi. La prima capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera ha scelto di “abbandonare” la scena nazionale per tentare di diventare la prima esponente pentastellata a guidare una regione, con la possibilità di diventare la principale controparte della sindaca di Roma Virginia Raggi, con la quale i rapporti non sono idilliaci malgrado la comune appartenenza politica.
Lombardi ha individuato 21 settori su cui concentrare la propria azione amministrativa, di cui fanno parte alcuni degli argomenti storicamente più sentiti dall’M5S (costi della politica, democrazia partecipativa, energia e ambiente) e richiami più diretti al contesto del Lazio. Nel nucleo tradizionale grillino rientrano gli stop a inceneritori e discariche, la definizione di un piano di prevenzione della produzione di rifiuti (con spazio alla raccolta porta a porta e a impianti di compostaggio), il varo di un reddito di cittadinanza energetico e il taglio di stipendi e vitalizi per consiglieri ed ex consiglieri regionali. Di ambito più territoriale risultano, al contrario, le posizioni sullo sblocco delle assunzioni di medici e infermieri, sulla riduzione dei tempi di intervento ai pronto soccorso e sull’istituzione di un marchio “Eccellenza Lazio” per l’esportazione dei prodotti locali.
Sceso in campo in ritardo rispetto ai principali competitor (l’ufficialità della sua candidatura è arrivata solo il 25 gennaio scorso, dopo settimane di divisioni nel centrodestra), Stefano Parisi sta conducendo una campagna incentrata sui social network con il ricorso a dirette video e hashtag come #TorniamoGrandi e #PERilLazio. In assenza di un documento consultabile sul Web (al momento risulta disponibile solo il programma nazionale del movimento Energie per l’Italia), il progetto dell’ex ad di Fastweb può essere ricostruito basandosi sulle sue recenti affermazioni, in cui è ricorrente l’idea di una Regione Lazio più leggera e semplice, fino a divenire un organo di programmazione in grado di lasciare maggiore spazio agli Enti locali. Tra gli obiettivi prioritari nella visione di Parisi rientrano la riduzione di addizionale Irpef e Irap, la riattivazione degli inceneritori spenti con contestuale aumento della raccolta differenziata e la costruzione di un sistema sanitario integrato, dove pubblico e privato siano in concorrenza virtuosa e gli ospedali facciano rete tra loro. A titolo di curiosità, va rilevato che nelle liste degli aspiranti consiglieri di Energie per l’Italia figura il nome di Maria Piera Padoan, sorella dell’attuale Ministro dell’Economia.
In ultimo luogo, il sindaco di Amatrice (e fino a poco tempo fa esponente di Fratelli d’Italia) Sergio Pirozzi sta portando a termine la sua corsa in solitaria facendosi promotore del manifesto “70 punti e cambiamo il Lazio”, dove viene richiamato il suo passato da allenatore individuando i problemi cui dare “un calcio”: nella lista risultano malasanità, sprechi, burocrazia, mediocrità, disoccupazione e altri ancora. Particolare importanza è attribuita da Pirozzi alla riduzione della dispersione idrica, alla riforma del ciclo dei rifiuti nell’ottica di un’autosufficienza regionale, al decentramento dell’assistenza sanitaria (con il rilancio degli “ospedali di confine”) e all’aumento degli investimenti pubblici, senza i quali “la crescita continuerà a essere un miraggio”.
Le urne rimarranno aperte dalle 7 alle 23 del 4 marzo, e oltre al Presidente verranno eletti anche i 40 componenti del Consiglio Regionale. Al contrario di quanto avviene nelle votazioni Comunali, non è previsto il turno di ballottaggio qualora nessuno dei candidati superi il 50% più uno dei consensi.