Presentato dai ministri Calenda, Fedeli e Poletti il programma del vertice che si terrà a Torino dal 25 al 30 settembre
di Simona Corcos
I ministri Calenda, Fedeli e Poletti hanno presentato oggi, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il programma del G7 Industria, Ict, Scienza e Lavoro che si terrà a Torino dal 25 al 30 settembre.
La regolazione dell’intelligenza artificiale, la cybersecurity, il lavoro, la ricerca. Saranno questi alcuni dei temi al centro del summit. “Il percorso logico è quello che tocca Industria, scienza, lavoro: in linea con il piano Impresa 4.0 discusso ieri” ha dichiarato il titolare dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Per il G7 “la comunità internazionale si sta interrogando in maniera forte su due direzioni: le conseguenze e il governo che bisogna dare all’innovazione tecnologica e all’intelligenza artificiale con le implicazioni che riguardano il lavoro, ma anche l’etica” ha proseguito. Il Ministro ha ribadito che “ripartiremo dal lavoro svolto dalla presidenza giapponese, che ha elaborato specifiche linee guida”.
Valeria Fedeli, che ha illustrato il G7 Scienza, ha sottolineato come “innovazione, ricerca scientifica, contenuti formativi e nuove abilità sono il terreno necessario non soltanto per il nostro Paese. Per questo porremo tre temi in particolare: la formazione dei ricercatori, il finanziamento della ricerca (visto che siamo ancora sotto la media dell’1,5% rispetto al Pil, mentre l’Europa prevede 3%) e le grandi infrastrutture di ricerca su scala globale“.
“Inclusività e dialogo. Sono queste le parole chiave che abbiamo scelto per affrontare il tema del futuro del lavoro”. Così il responsabile del Lavoro, Giuliano Poletti, ha introdotto il programma del vertice di sua competenza. “Abbiamo bisogno di promuovere un cambiamento tecnologico che non sia calato dall’alto sulle teste dei nostri cittadini, ma che sia vissuto come un patrimonio delle nostre società e delle nostre economie” ha poi sottolineato Poletti. “Il progresso di per sé non è neutrale – ha aggiunto il Ministro – c’è il rischio concreto che possa accrescere le diseguaglianze sociali. Ma è possibile affrontare questo rischio con strumenti nuovi da condividere e immaginare proprio nel confronto tra Paesi”. “Con la competenza, con il sapere e la conoscenza e con una gestione politica attiva di questa transizione si possono cogliere anche esiti positivi. Con l’innovazione tecnologica si possono creare nuovi posti di lavoro ma abbiamo bisogno di gestire, nella condivisione, questa transizione” ha concluso Giuliano Poletti.