Ma la Russia va sfidata per una soluzione negoziale. Contrari a escalation e cacciata Assad
Di LabParlamento
“Credo che non possiamo accettare che si torni a 100 anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale, che si torni cioè a legittimare l’uso della armi chimiche: non possiamo accettarlo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, riferendo alla Camera (in programma anche l’intervento al Senato), a tratti in maniera appassionata, sull’attacco in Siria e sugli sviluppi della situazione parlando dai banchi del Governo pieni come mai di ministri, tra i quali Roberta Pinotti (Difesa) e Anna Finocchiaro (Rapporti con il Parlamento). Affollato anche l’Emiciclo.
“Da 7 anni il conflitto insanguina la Siria, uno dei peggiori del dopoguerra, e ci sono stati circa 200 mila morti, 10 milioni tra sfollati e rifugiati. E sappiamo che nel corso del prolungato conflitto il regime di Assad ha fatto ripetutamente uso di armi chimiche”, ha continuato.
“Non c’è ragionevolezza in questa guerra”. Gentiloni parla di “irragionevole logica del terrore”. Inoltre, “l’idea coltivata da molti che si potesse passare dalla cacciata di Assad” ha sottolineato, “è caduta, si è rivelata una pia illusione e oggi il problema molto semplicemente, dopo Douma e Afrin, è evitare altre stragi e spargimenti di sangue”.
“Fonti diverse hanno confermato decine di morti e centinaia di feriti. Ma abbiamo la certezza purtroppo che a seguito del veto della Russia alla proposta del Consiglio di sicurezza l’iniziativa per accertare la verità e le responsabilità è stata bloccata”.
La risposta del 14 aprile da parte di Usa, Francia e Gran Bretagna, è stata “una risposta motivata, mirata e circoscritta. Non ci sono indicazioni di vittime civili né indicazioni di danni collaterali” il che dimostra che “la risposta è stata coordinata con attori presenti per scongiurare vittime civili”, ha detto Gentiloni.
“La comunità internazionale è coinvolta”. “La Russia va sfidata”.
“Sfidiamo la Russia a contribuire con Stati Uniti, Iran, Europa alla soluzione negoziale a questa situazione. Il ruolo della Russia è fondamentale, bisogna farlo adesso”, ha aggiunto il premier. “La Russia deve essere sfidata sul terreno del contributo a questo negoziato perché non ha nessun interesse a fare il gioco di Bashar al Assad”. “Noi abbiamo chiarito agli alleati la nostra contrarietà a una escalation e l’impossiblità di giungere alla fine del conflitto solo con l’uso della forza e l’idea di cacciare ‘manu militari’ il dittatore Assad”, ha spiegato.
“L’Italia non è un paese neutrale” ha detto poi Gentiloni, “non siamo un paese che sceglie di volta in volta con chi schierarsi tra l’alleanza atlantica e la Russia: è un coerente alleato degli Stati Uniti e non di questa o quella amministrazione americana, di Kennedy o Nixon, di Reagan o Clinton, di Bush o Obama. È una scelta di campo, è la nostra scelta di campo”, ha concluso il premier. Un passaggio durante il quale i deputati Pd hanno applaudito. Subito dopo si sono associati i colleghi di FI mentre i deputati M5S sono rimasti immobili.