Intanto è stato pubblicato il bando: per le manifestazioni d’interesse c’è tempo fino al 5 giugno
Il bando per le manifestazioni d’interesse è stato pubblicato, e si è dato così il via alla prima fase della procedura di amministrazione straordinaria di Alitalia. Il futuro della società potrebbe decidersi da qui a pochi giorni: ci sarà tempo fino al 5 giugno per presentare le manifestazioni d’interesse. E proprio in questi giorni decisivi per la compagnia aerea, i due rami del Parlamento hanno voluto approfondire la questione ascoltando i tre commissari straordinari dell’azienda e il ministro dei Trasporti Graziano Delrio.
“Stiamo lavorando sul lato dei ricavi, non esclusivamente sui costi”, ha detto il commissario straordinario Luigi Gubitosi, in audizione alle commissione riunite Trasporti, Attività produttive e Lavoro della Camera il 18 maggio. Gubitosi ha ricordato le nuove rotte per le Maldive e ha anticipato che “a breve annunceremo una rotta per Delhi”. Intanto, obiettivo dei commissari è anche quello di “rafforzare il management”. Nel piano che verrà presentato si punta alla “continuità dell’azienda”, ma anche alla discontinuità “rispetto al passato”, assicura il commissario Stefano Paleari. Lo scopo è quello di far diventare l’azienda “autosufficiente o meno inefficiente di ora dal punto di vista dei costi/ricavi”.
Nel frattempo, i commissari, con i 600 milioni di euro previsti dal prestito-ponte, stanno lavorando alla “stagione estiva”, con l’obiettivo di “completare l’inverno e scavallare l’anno”, stando alle parole di Gubitosi. Enrico Laghi, altro commissario straordinario di Alitalia, ha fatto sapere che i sindacati verranno convocati a breve in vista di un futuro incontro con le organizzazioni dei lavoratori.
Delrio, intervenendo dinnanzi alla commissione Lavori Pubblici del Senato, si è detto “sicuro che ci saranno offerte” di acquirenti che ritengono “Alitalia un marchio con grandi potenzialità e possibilità di sviluppo”. Il ministro dei Trasporti esclude la possibilità che Ferrovie si dedichi al trasporto aereo, “così come l’ipotesi che lo Stato si metta in testa di fare il vettore aereo”.
Delrio difende “la scelta di Etihad” e sostiene che la crisi di Alitalia derivi da una “sbagliata strategia industriale”, ricordando che quella italiana è l’unica compagnia aerea che ha “avuto una contrazione”, passando da 30 a 22 milioni di passeggeri.
Il ministro, per il futuro di Alitalia, precisa di preferire investitori di medio-lungo periodo o operatori del settore. Secondo Delrio, “non basta qualche centinaio di milioni per rilanciare Alitalia sul lungo raggio, ma molti più fondi e investimenti strutturali”.
Il ministro dei Trasporti si è poi soffermato, durante l’audizione, sul vincolo del 49% esistente per l’ingresso di investitori esteri nel capitale di compagnie europee, come Alitalia. Il vincolo “non è aggirabile – spiega – però si può rinunciare al 49% se si rinuncia anche allo spazio aereo europeo con le sue regole”. Secondo Delrio, anche per Alitalia si può fare un’operazione simile a quella di Meridiana che ha oggi il 51% in mano ad Alisarda, considerando la soglia del 49% “ormai irrealistica”. Tema, di cui si sta già discutendo con la Commissione Ue e con gli altri paesi dell’Unione.