Al centrosinistra 24 seggi su 50, insufficienti per controllare la Pisana. Il centrodestra elegge 15 consiglieri, Forza Italia supera Lega e FdI. M5S avrà 10 rappresentanti
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Al termine dello spoglio delle schede si è rivelata una vittoria a metà, quella di Nicola Zingaretti nel Lazio. Il governatore uscente, infatti, malgrado la riconferma a Presidente potrà contare su 24 dei 50 seggi del Consiglio Regionale, insufficienti per controllare l’Assemblea della Pisana. Un simile epilogo è stato determinato in parte dai meccanismi della legge elettorale modificata a inizio 2018, e in parte dal risultato non esaltante delle liste che il 4 marzo hanno sostenuto Zingaretti (complessivamente, il centrosinistra si è fermato al 34,1% dei voti, contro il 36,3% raccolto dai partiti di centrodestra).
Il Partito Democratico elegge in totale 18 consiglieri, mentre 3 proverranno dalla Lista Civica Zingaretti e 1 seggio va a Liberi e Uguali, +Europa e Centro Solidale. Tra i neo eletti del Pd spiccano, in termini di preferenze raccolte, l’ex presidente del Consiglio Regionale Daniele Leodori, l’attuale consigliera comunale di Roma Michela Di Biase (vicina a Dario Franceschini), il capogruppo uscente in Assemblea Massimiliano Valeriani e l’ex assessore all’Ambiente Mauro Buschini. LeU porta alla Pisana il presidente del Consiglio comunale di Velletri Daniele Ognibene, mentre con la Civica Zingaretti viene riconfermata la giornalista Marta Bonafoni.
Per quanto riguarda la coalizione di centrodestra, saranno 15 i posti che occuperà alla Pisana. Tra questi, 6 spettano a Forza Italia, 4 alla Lega (sorprendente il 10% di consensi ottenuti dalla formazione di Salvini), 3 a Fratelli d’Italia e 1 a Noi con l’Italia, cui si deve sommare l’avvenuta elezione del candidato governatore Stefano Parisi. FI riporta in Consiglio Regionale l’ex sindaco di Marino Adriano Palozzi, l’ex consigliere capitolino Antonello Aurigemma e Giuseppe Simeone, quest’ultimo il più votato del partito nella provincia di Latina. Tra i consiglieri in quota Lega figurano l’ex Ncd Daniele Giannini e l’ex assessore del capoluogo pontino Angelo Tripodi, mentre in quota FdI è risultato eletto Fabrizio Ghera, anch’egli già consigliere comunale a Roma.
Per lo schieramento che ha sfiorato il successo finale per circa 50 mila schede risulta una ‘beffa’ l’elezione in Consiglio di Sergio Pirozzi, che con la sua corsa in autonomia è risultato con tutta probabilità decisivo per la sconfitta di Parisi.
Da ultimo, il Movimento 5 Stelle potrà contare su una delegazione di 10 consiglieri regionali, composta da 7 candidati nella circoscrizione della Capitale. Oltre che su Roberta Lombardi, arrivata ‘solo’ terza nella corsa alla presidenza della Regione, l’M5S potrà contare sugli uscenti Valentina Corrado, Davide Barillari (portabandiera dei pentastellati nel 2013), Gaia Pernarella e Silvia Blasi, nonché sulle new entry Marco Cacciatore (già capo di gabinetto del Sindaco di Marino) e Loreto Marcelli, recordman di preferenze grilline nella circoscrizione di Frosinone.
Come si sosteneva in apertura di articolo, sarà da vedere come Nicola Zingaretti reagirà alla sua condizione di ‘anatra zoppa’ nel Consiglio Regionale del Lazio, e se questa inciderà sulla durata stessa della Consiliatura.