Rinviata a oggi la seduta fiume, possibile uno slittamento dell’esame in Aula Camera. Boccia (PD) presenta l’emendamento sulla Web tax
Cambio di programma per il tratto conclusivo dell’iter della manovra nella Commissione Bilancio della Camera. Differentemente da quanto annunciato da Montecitorio nella tarda mattinata di ieri, le votazioni degli emendamenti si sono interrotte intorno alle 20 ed è stata rinviata alle 15 di oggi la seduta fiume per concludere l’esame della Legge di Bilancio.
Come riportato da fonti parlamentari, in nottata si sono tenute riunioni di maggioranza per concordare alcune riformulazioni e sciogliere gli ultimi nodi del provvedimento che concluderà, di fatto, la Legislatura. Il rallentamento dei lavori in Commissione potrebbe comportare uno slittamento dell’arrivo della manovra nell’Aula della Camera, al momento previsto per domattina. Sarà da vedere, in caso, se il rinvio sarà di qualche ora o se si dovrà attendere la giornata di mercoledì 20 dicembre.
Tornando a quanto accaduto ieri, la sessione domenicale sulla Legge di Bilancio è stata dedicata alle proposte di modifica relative a internazionalizzazione, sicurezza, ambiente, terremoto e giustizia. Come nelle attese, dopo il ritiro dell’emendamento del dem Angelo Senaldi sono stati bocciati i testi presentati dalle opposizioni per annullare la trasformazione dell’Aeegsi in Arera, difesa dal viceministro dell’Economia Enrico Morando (presente ai lavori della Commissione Bilancio). È stato invece dichiarato inammissibile il testo con cui il Governo intendeva trasformare in “siti di interesse strategico nazionale” i cantieri salentini del gasdotto Tap, al fine di accelerare i tempi di realizzazione dell’opera.
Nella riunione odierna, il relatore Francesco Boccia (PD) ha depositato l’atteso emendamento sulla Web tax (il testo in fondo alla notizia). Obiettivo del testo è razionalizzare le misure approvate dal Senato, che in alcune parti verrebbero soppresse. La proposta di Boccia riduce dal 6 al 3% l’aliquota da applicare alle singole transizioni e abroga la possibilità, per le imprese residenti, di compensare l’imposta pagata con il meccanismo del credito d’imposta. Inoltre, per non penalizzare piccole imprese e start up, l’obbligo di versamento della nuova imposta scatterebbe qualora si effettuino almeno 3000 transazioni digitali in un anno solare. La base imponibile della Web tax viene stimata in 6,3 miliardi di euro e, di conseguenza, il gettito annuo sarebbe di circa 190 milioni.
Scarica l’emendamento sulla Web tax presentato dal relatore
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