Con il via libera della Camera, si chiude un iter non privo di insidie. Dal 2018 novità per gli energivori. Ok a odg Crippa (M5S) su riforma tariffe elettriche
Nel tardo pomeriggio di ieri la Camera ha approvato in via definitiva, con 247 sì, 72 no e 44 astenuti, la Legge Europea 2017, che aveva iniziato il suo iter nello scorso mese di maggio.
Per il via libera al provvedimento sono state necessarie tre letture parlamentari, nel corso delle quali non sono mancati contrasti all’interno e all’esterno della maggioranza, dovuti tanto ai molti ambiti affrontati dal testo quanto alla sua finalità: modificare una serie di norme vigenti per superare procedure di infrazione e pre-contenziosi aperti a livello comunitario.
La versione della Legge Europea che sarà pubblicata, nell’arco dei prossimi 15 giorni, sulla Gazzetta Ufficiale si compone di 30 articoli, relativi a molteplici comparti: dalla libera circolazione delle merci alla fiscalità, dalla giustizia al lavoro, fino ad arrivare alla tutela dell’ambiente e all’energia. Per quanto riguarda quest’ultimo settore, le novità sono contenute negli articoli 19, 20 e 21, riguardanti rispettivamente gli energivori, le aste per gli incentivi alle Fer e le imprese gasivore.
Nello specifico, in base alle nuove disposizioni (con cui l’Italia punta ad adeguarsi all’ultima Comunicazione della Commissione Ue sugli aiuti di Stato a favore dell’energia e dell’ambiente) a partire dal 1° gennaio 2018 almeno il 50% delle risorse derivanti dalle riduzione degli oneri di sistema a favore delle rinnovabili (componente A3 delle bollette) nel periodo 2017-2019 sarà destinato alla riduzione delle tariffe elettriche per gli utenti ad alto consumo di energia. Entro un mese dall’entrata in vigore della norma, il Ministero dello Sviluppo Economico dovrà ridefinire gli insiemi dei soggetti catalogabili come energivori e delle relative agevolazioni. Per quanto riguarda invece le aste Fer e i gasivori, la Legge Europea ridefinisce i criteri per l’erogazione degli incentivi agli impianti eolici entro i 5 Megawatt (1 Megawatt per le altre fonti rinnovabili) e affida al Mise il compito di inquadrare entro 45 giorni le imprese a forte consumo di gas naturale, in base all’incidenza del costo del metano sul valore dell’attività.
A margine dell’approvazione del provvedimento, nell’Aula di Montecitorio è stato accolto un ordine del giorno del deputato M5S Davide Crippa, con il quale si impegna il Governo a estendere la fase di transizione della riforma delle tariffe elettriche, come suggerito dall’Aeegsi nella sua recente segnalazione a Esecutivo e Parlamento. Per quanto gli odg non abbiano carattere vincolante, l’approvazione della proposta lascia prevedere che sul punto potrebbero esserci a breve sviluppi.