Il provvedimento in Aula alla Camera. Approvati due emendamenti del relatore Becattini (PD). Fine della Legislatura però incombe
Si è chiuso ieri l’esame del Disegno di legge relativo alle maxi bollette nella Commissione Attività produttive della Camera. È stato infatti conferito al deputato dem Lorenzo Becattini l’incarico di riferire in senso favorevole all’Aula, dove la discussione dovrebbe avere inizio già lunedì 4 dicembre.
Il via libera al provvedimento è arrivato dopo che la Attività produttive ha preso atto dei pareri favorevoli (con condizioni o osservazioni) arrivati dalle Commissioni Affari Costituzionali, Bilancio, Ambiente e Politiche Ue, e una volta approvati due ulteriori emendamenti presentati dal relatore. In sintesi, le modifiche proposte da Becattini sopprimono la definizione di pratica commerciale per l’emissione di bollette a debito relative a conguagli di oltre due anni (dal momento che le norme Ue non la prevedono, e né sono integrabili dai singoli Stati) e la previsione di una prescrizione biennale per il pagamento dell’accisa sul gas o sull’elettricità da parte dell’utente, dal momento che questo onere spetta ai soggetti che emettono le fatture.
In conclusione di seduta, il primo firmatario del Ddl Maxi bollette Simone Baldelli (Forza Italia) ha sottolineato che il testo è stato approvato con un ampio sostegno dei Gruppi di maggioranza e opposizione, auspicando che in Assemblea possano essere definite meglio questioni come l’accesso dei clienti finali al Sistema informatico integrato per consultare i dati dei propri consumi.
Non va tuttavia dimenticato che le possibilità che il Disegno di legge venga votato in entrambi i rami del Parlamento sono molto poche, in un finale di Legislatura che pare ormai destinato a prevedere solo l’ok alla Legge di bilancio e (forse) al biotestamento.