Con l’elezione di Annegret Kramp-Karrenbauer si avvia verso la fine la lunga era di Angela Merkel proprio quando le prossime elezioni europee vedranno la Germania contro il resto d’Europa
Mentre la vecchia Europa è al crepuscolo e nell’attesa del passaggio elettorale più combattuto della propria storia ad Amburgo, la Cdu, il partito che più a lungo è rimasto al potere, dopo diciotto lunghi anni, ha eletto il successore di Angela Merkel.
La Germania moderata riparte a sorpresa da Annegret Kramp-Karrenbauer, interprete di una linea politica assai contigua a quella della Cancelliera e che ha sconfitto l’ala più dura dei democristiani capitanata a distanza dallo storico falco Wolfgang Schaeuble, sostenitore di uno spostamento a destra del partito per contenere la continua crescita di consenso di Alternative für Deutschland.
A Berlino, insomma, la linea non cambia. Nonostante l’indebolimento della politica adottata tenacemente dalla Cancelliera e le feroci critiche che hanno destabilizzato la sua leadership centrista la Cdu sceglie di nuovo la continuità, ponendosi così come l’unica alternativa moderata credibile e, ancora con un certo consenso, al populismo tedesco ed europeo. Non era una scelta scontata.
La Presidenza di Macron, che si sta avviando come il suo predecessore Hollande verso un precoce declino politico, una Italia ormai governata da due forze estranee all’establishment europeo e un Regno Unito alle prese con la più grande crisi di governo interna dai tempi di Chamberlain e in uscita dall’Ue fanno di Berlino l’ultimo baluardo della resistenza al cambiamento in atto.
Con il crollo del Partito socialista europeo, ormai ai margini in tutte le cancellerie importanti, alle prossime elezioni europee si assisterà ad un Germania contro il resto d’Europa, un assedio dal cui successo dipenderà la tenuta dell’intero sistema. Che tutto si svolga laddove, meno di trent’anni fa, un muro divideva due mondi appare quasi un segno del destino.
E non è detto che AKK, così come è soprannominata in patria la nuova Presidente della Cdu, debba attendere il 2021 per scendere direttamente in campo: se le elezioni europee segneranno una ripresa dell’attuale leadership Angela Merkel potrebbe trasferirsi a Bruxelles come Presidente del Consiglio europeo lasciando così alla sua delfina il compito di avviare un nuovo corso. Viceversa, se l’indebolimento della Cdu sarà di nuovo confermata il prossimo 23 maggio, data del voto europeo, la Cancelliera potrebbe anzitempo lasciare la guida del Governo. E la Kramp-Karrenbauer sarebbe giocoforza la candidata favorita.
Insomma, chi amava così tanto la Germania da preferirne due dovrà ora ricredersi: se l’assedio di Berlino riuscisse davvero, come nel ’45, l’Europa cambierà di nuovo. Come, invece, non è dato sapere.