35 milioni di incentivi per il Programma sperimentale casa-scuola e casa-lavoro. Presentati 114 progetti. Parere entro il 13 ottobre
Le Camera e il Senato hanno simbolicamente atteso la settimana europea per la mobilità sostenibile per avviare l’esame dello schema di decreto ministeriale sulla ripartizione delle risorse stanziate per il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro. Il Ministero dell’Ambiente ha trasmesso al Parlamento il provvedimento lo scorso 8 settembre ai fini dell’espressione del parere da approvare entro il 13 ottobre. Le Commissioni competenti sono quelle Ambiente e Trasporti di Montecitorio e quelle Lavori pubblici e Ambiente per quanto riguarda Palazzo Madama.
Alla Camera i lavori sono iniziati ieri con l’intervento introduttivo del presidente della Commissione Ambiente Ermete Realacci (PD) che ha espresso la convinzione che la mobilità sostenibile rappresenti un elemento strategico non soltanto per risolvere il problema del traffico, ma anche per affrontare questioni come i consumi energetici e la fruibilità del nostro territorio, segnalando a titolo esemplificativo come la scorsa estate abbia visto nel nostro Paese un incremento del turismo legato a forme alternative di mobilità. Realacci ha anche sottolineato la rilevanza del tema della mobilità elettrica, anche sul versante della competitività industriale, se si considera la concorrenza rappresentata dal sistema produttivo cinese che sta investendo in maniera significativa sulla produzione di veicoli ecologici.
Il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro ha visto assegnarsi 35 milioni di euro di fondi dall’articolo 5 della legge 28 dicembre 2015, n. 221. Sono stati presentati 114 progetti del valore complessivo di 214,1 milioni di euro, che coinvolgono complessivamente 483 enti locali distribuiti sull’intero territorio nazionale con esclusione della Basilicata e della Valle d’Aosta.
Le risorse da ripartire hanno come specifica finalità quella di cofinanziare i progetti presentati da uno o più enti locali e riferiti ad un ambito territoriale con popolazione superiore a 100.000 abitanti, diretti a incentivare iniziative di mobilità sostenibile incluse quelle relative a: ‘piedibus’; car-pooling e car-sharing; bike-pooling e bike-sharing; percorsi protetti per gli spostamenti, anche collettivi e guidati, tra casa e scuola, a piedi o in bicicletta; laboratori e uscite didattiche con mezzi sostenibili; programmi di educazione e sicurezza stradale; programmi di riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta degli autoveicoli in prossimità degli istituti scolastici o delle sedi di lavoro; cessione a titolo gratuito di ‘buoni mobilità’ ai lavoratori che usano mezzi di trasporto sostenibili.
Si segnala infine che per quanto riguarda il Senato l’iter si è già concluso ieri, primo giorno di lavori. Le Commissioni riunite Lavori pubblici e Ambiente hanno infatti approvato subito un parere favorevole non ritenendo di dover approfondire lo studio dello schema di DM e ritenendolo già pronto per l’approvazione finale da parte del Governo. Diversamente, a Montecitorio, le Commissioni competenti hanno chiesto all’Esecutivo di acquisire la necessaria documentazione per comprendere gli obiettivi che le amministrazioni aggiudicatrici del finanziamento intendono prioritariamente perseguire e per indagare le ragioni di fondo dell’esito della valutazione. Alla base di questa scelta vi è la constatazione della quasi totale assenza di Comuni meridionali tra quelli che accedono ai finanziamenti del Programma e la netta prevalenza di finanziamenti destinati a progetti relativi a enti locali capifila di ridotte dimensioni rispetto a quelli richiesti dalle città metropolitane.