Si comincia con Molise e Friuli-Venezia Giulia, poi Valle d’Aosta e a giugno si vota in oltre 700 Comuni. Ultimo appuntamento in Trentino Alto-Adige e Basilicata, a meno che…
Dopo i risultati del 4 marzo, che hanno determinato un cambiamento radicale degli equilibri tra i partiti, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi si terranno una serie di appuntamenti elettorali che rappresentano degli stress test in grado di incidere anche su scala nazionale, qualora si prolungasse l’impasse sulla formazione del Governo.
Le votazioni cronologicamente più vicine sono le Regionali in Molise e Friuli-Venezia Giulia, in programma rispettivamente per il 22 e il 29 aprile. In base ai risultati delle ultime Politiche, il favorito per la vittoria a Campobasso è Andrea Greco del Movimento 5 Stelle, dal momento che i pentastellati hanno raccolto quasi il 45% dei consensi, staccando nettamente centrodestra (30%), centrosinistra (18%) e Liberi e Uguali (3,7%). Per quanto riguarda il contesto friulano, a meno di colpi di scena il leghista Massimiliano Fedriga diventerà governatore, in quanto il 4 marzo il centrodestra ha ottenuto il 43% dei voti (con la Lega a trainare con la coalizione con il suo 26%), a fronte del 25% dell’M5S, del 23% di Pd più alleati e del 3% di Leu.
Nel caso di Trieste, alla contesa per il presidente della Giunta Regionale si sommerà la celebrazione delle elezioni in 19 Comuni, tra cui Udine. Come comunicato ieri dal Ministero dell’Interno, difatti, mentre nelle regioni a statuto ordinario si voterà il 10 giugno per eleggere Sindaci e Consigli Comunali, in Friuli-Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige i seggi si apriranno prima: il 29 aprile nel Nord-Est, il 20 maggio ad Aosta e il 27 maggio a Trento e Bolzano.
Anche per quanto riguarda la Valle d’Aosta l’elezione in programma in un solo Comune è stata accorpata alle Regionali, che in base all’esito delle Politiche si annunciano incerte (l’unico seggio per Montecitorio se lo è aggiudicato il Movimento 5 Stelle, mentre il collegio del Senato è andato all’Union Valdotaine alleata del Pd). Al contrario, in Trentino-Alto Adige i cittadini dei 2 Comuni in scadenza dovranno tornare alle urne in autunno per eleggere i loro rappresentanti nelle Province autonome di Trento e Bolzano.
Come accennato poc’anzi, domenica 10 giugno si terrà il primo turno delle Amministrative in 594 Comuni di regioni a statuto ordinario, in 138 città della Sicilia e nei Municipi III e VIII di Roma Capitale (la Sardegna deve ancora comunicare la data di voto dei suoi 43 Comuni). Complessivamente, saranno circa 7 milioni gli elettori interessati dalle votazioni, che riguarderanno 15 capoluoghi di provincia negli Enti a statuto ordinario e 6 nelle regioni a statuto speciale, tra cui si segnalano Brescia, Vicenza, Pisa, Ancona, Terni, Avellino, Catania e Messina. I ballottaggi sono previsti per il 24 giugno, due settimane più tardi.
Si annuncia quindi intenso il calendario elettorale del 2018, tanto che non sono da escludere nuovi scossoni per gli schieramenti in campo. L’ultima chiamata dei cittadini ai seggi dovrebbe tenersi a novembre con le Regionali in Trentino-Alto Adige e Basilicata, a meno che la situazione di stallo a Roma non portasse in tempi rapidi allo scioglimento delle Camere.