Verso la proroga al 2019 dell’Ape sociale per 15 lavori gravosi. Emendamento alla manovra pronto in Commissione. La nota di sintesi del tavolo Esecutivo-sindacati
di LabParlamento
Dopo il “no” alla sua nuova proposta di accordo e la proclamazione di una mobilitazione per il 2 dicembre da parte della Cgil, il Governo tira dritto sulle pensioni. Le misure discusse nella riunione odierna con i sindacati confederali saranno incluse sotto forma di emendamento alla Legge di bilancio, anziché come accordo raggiunto con i rappresentanti dei lavoratori. LabParlamento ha potuto visionare in esclusiva una nota di sintesi del confronto di oggi.
Il Governo si impegna a esentare dall’aumento dell’età pensionabile in base alla speranza di vita, a partire dal 2019, 15 occupazioni particolarmente gravose: 11 già individuate ai fini dell’Ape sociale e 4 categorie aggiuntive. Queste professioni saranno rilevate da un’apposita commissione tecnica composta dal presidente dell’ISTAT e da rappresentati dei Ministeri del Lavoro, della Salute e dell’Economia, così come da esponenti di INPS, ISTAT, INAIL, delle organizzazioni più rappresentative di datori di lavoro e lavoratori, oltre che da esperti.
Per le altre categorie di lavoratori, cambia il meccanismo per il calcolo dell’adeguamento, che verrà reso più lineare considerando la media della speranza di vita nel biennio di riferimento invece che nel precedente.
Verranno introdotti anche incentivi per favorire la partecipazione alla previdenza complementare dei lavoratori pubblici (parificazione della tassazione e adesione basata sul silenzio-assenso), e sarà istituita una Commissione tecnica per la comparazione della spesa previdenziale a livello internazionale.
Per quanto riguarda le donne, si allargano i requisiti di accesso alle pensioni per le lavoratrici con figli: si passa da sei mesi a un anno per figlio, fino a un massimo di due anni complessivi.
Nelle prossime discussioni coi sindacati, il Governo chiarisce che darà priorità ai temi della sostenibilità sociale delle pensioni dei giovani e della previdenza complementare.