Nasce “Campo Progressista”. Sfida al Pd, dal territorio, per un centrosinistra unito
Giuliano Pisapia reclama a gran voce la necessità di una “buona politica”, di confronto e partecipazione su temi chiave come diritti dei lavoratori, giustizia sociale, sviluppo economico, Europa e tutela dell’ambiente. Un processo culminato dopo una serie di iniziative organizzate sul territorio, alla presenza di diversi amministratori locali, con l’obiettivo di costruire una rete nazionale di cittadini.
E Pisapia fa confluire queste proposte nel manifesto per il “Campo progressista”, presentato martedì 14 febbraio, all’incontro dal titolo “Futuro prossimo”.
“Una forza, non solo politica, ma anche sociale e civica” che nasce dal territorio, in “netta discontinuità” con le scelte dei partiti di sinistra di questi anni, sottolinea Pisapia. Secondo l’ex sindaco non dovrà più prospettarsi un’occasione in cui una parte del centrosinistra possa governare con la destra o con il centrodestra, e la condizione per andare avanti spediti verso l’unità della sinistra è la separazione del Pd da Alfano e Verdini.
Necessario costruire un campo aperto, inclusivo, ambientalista e europeista che accolga i “tanti che hanno perso la casa politica…un punto di partenza che vuole e deve trovare degli alleati con gli stessi valori e gli stessi principi”.
Il modello proposto replica quello messo in pratica a Milano nel quinquennio in cui è stato sindaco: una coalizione di centro sinistra che includeva Pd, Sel, liste civiche e verdi.
Nei giorni scorsi si è parlato di un incontro segreto con Matteo Renzi, e di un dialogo aperto con il nuovo movimento Emiliano-Speranza-Rossi. E lunedì prossimo a Venezia prenderà parte ad un incontro organizzato proprio da Speranza. “Non entro nel merito ma sono attento a quel che succede nel Pd. Le scissioni sono sempre divisioni di una comunità, a me piacerebbe una comunità unita, ampia, di sinistra e di centrosinistra” ha dichiarato durante l’incontro di presentazione del Manifesto.
Una figura inclusiva, che potrebbe unire e mobilitare, e che il presidente del Centro Democratico Bruno Tabacci ha definito “il nuovo Romano Prodi”.
Non una forza politica alternativa. Un’alleanza tra un centrosinistra allargato, movimenti civici e quindi con una consistente partecipazione dal basso.
Per capire il seguito di questo nuovo “processo costituente partecipato e aperto a tutti” appuntamento a Roma l’11 marzo per la convention nazionale e a seguire l’apertura di “Officine” per il programma.
Ma il weekend di fuoco, tra il doppio appuntamento di Roma e quello di Rimini, con le assemblee di Pd e Sinistra Italiana riunite (entrambe alle prese con una minaccia di scissione) potrebbe anticipare futuri sviluppi, prima della convention dell’11 marzo.