Una corsa a tre: regole e scenari per le primarie del 30 aprile
Sono state depositate al Nazareno le candidature di Michele Emiliano, Andrea Orlando e Matteo Renzi alla segreteria del Pd (il termine scadeva alle ore 18 di oggi, lunedì 6 marzo).
La prima candidatura ufficiale ad arrivare è stata quella depositata da Francesco Boccia, per conto del Presidente della Regione Puglia Emiliano, con 2000 firme raccolte, il tetto massimo stabilito dalle regole congressuali. Boccia ha dichiarato che “tutte le altre firme raccolte le terremo come simbolo della partecipazione popolare”. Tra i sostenitori di Emiliano non compaiono molti deputati, “perché una nostra proposta molto forte è cancellare i capilista bloccati e questo non piace a tanti”, ha continuato Boccia.
Anche il Ministro della Giustizia Orlando ha ufficializzato la sua candidatura: «Unire l’Italia, unire il Pd. Una casa divisa non può reggere» è il titolo della mozione congressuale depositata. 1996 le firme, un numero simbolico che si riferisce all’anno della fondazione dell’Ulivo.
A pochi minuti dalla scadenza arriva anche la candidatura di Matteo Renzi, che da venerdì a domenica prossima, al Lingotto di Torino, riunirà i suoi sostenitori, per discutere le linee programmatiche della sua candidatura (link alle linee politico- programmatiche: http://www.matteorenzi.it/newsletter-templates/enews462/mozione.pdf)
Quali sono le prossime scadenze nel calendario congressuale?
Lo Statuto del Pd prevede per l’elezione del segretario nazionale un congresso in due fasi: la prima riservata agli iscritti, con convenzioni che si svolgono nei circoli, e la seconda aperta a tutti gli elettori, le cosiddette “primarie”, che si svolgeranno il 30 aprile, come stabilito dalla Commissione per il Congresso.
Le primarie sono uno strumento politico mutuato dagli Stati Uniti, una consultazione tra gli iscritti o simpatizzanti di una forza politica per stabilire il leader del partito. In Italia si sono diffuse negli ultimi anni, principalmente nel centrosinistra. Le ultime primarie interne al Pd si svolsero nel dicembre 2013, ed elessero Matteo Renzi a segretario del partito.
Domenica 30 aprile, dalle 8 alle 20, militanti e simpatizzanti del Partito democratico verranno quindi chiamati ai gazebo per votare il segretario nazionale. Il 7 maggio si terrà l’Assemblea nazionale per proclamare il nuovo leader dem, e nel caso in cui non nessun candidato avesse ottenuto la maggioranza assoluta, anche l’eventuale ballottaggio interno al partito.
La data di inizio maggio consentirà al nuovo segretario di avere ancora alcuni giorni per depositare il simbolo e le liste in vista delle Amministrative dell’11 giugno (data ancora non formalizzata dal Governo).
Per la presentazione delle candidature a segretario c’era tempo fino alle ore 18 di oggi, lunedì 6 marzo. Le candidature sono state depositate presso la Commissione nazionale per il Congresso, assieme alle relative linee politico-programmatiche.
Tutte le candidature a segretario sono state sottoscritte da almeno il 10% dei componenti dell’Assemblea nazionale uscente oppure da un numero di iscritti, compreso tra 1.500 e 2.000, distribuiti in non meno di cinque regioni appartenenti ad almeno tre delle cinque circoscrizioni elettorali per il Parlamento europeo.
Le riunioni di circolo si terranno dal 20 marzo al 2 aprile. Partecipano con diritto di parola e di voto alle riunioni di circolo tutti coloro regolarmente iscritti fino al 28 febbraio 2017. Si segnala che però gli elettori attivi saranno in realtà “tutti gli iscritti al PD regolarmente registrati alla data dell’approvazione del presente Regolamento da parte della Direzione nazionale”, ovvero il 24 febbraio.
Le convenzioni provinciali si terranno il 5 aprile, mentre la convenzione nazionale avrà luogo il 9 aprile.
Le liste per le primarie – si eleggono anche i mille membri dell’Assemblea nazionale – andranno presentate entro il 10 aprile, e a ogni candidatura potranno essere collegate una o più liste. Proprio in quel momento i candidati potranno “contare” i propri sostenitori all’interno del partito: si saprà dunque quanto effettivamente valgono le varie correnti.
Verranno ammessi alle primarie i tre candidati che abbiano ottenuto il consenso del maggior numero di iscritti con almeno il 5% dei voti e, in ogni caso, quelli che abbiano ottenuto almeno il 15% dei voti in almeno cinque regioni o province autonome. Nel 2013, i candidati ammessi alle primarie furono tre: Renzi (45%), Gianni Cuperlo (39%) e Pippo Civati (9%).
Alle primarie possono partecipare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 16 anni, i cittadini di paesi membri della Unione europea e residenti in Italia e i cittadini di altri paesi muniti di permesso di soggiorno. Basta dichiararsi sostenitori del Pd e versare una quota di due euro (gli iscritti al Pd, in regola con il tesseramento, non sono tenuti al versamento dei due euro, e sono automaticamente iscritti all’Albo delle elettrici e degli elettori).
Per quanto riguarda la tempistica, a chi ha lamentato un congresso lampo il presidente della Commissione Congresso Lorenzo Guerini ha ribattuto: “Dal giorno dell’approvazione del regolamento alle primarie ci sono 66 giorni, nel 2013 erano 71. Siamo in linea con i tempi utilizzati nel 2013”.
Le primarie a fine aprile rendono quasi impraticabile l’ipotesi di elezioni anticipate a giugno, come auspicavano invece i partiti di opposizione.
Link utili:
Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’Assemblea nazionale