Il commissario per la spesa pubblica alla Camera: risultati su acquisti centralizzati e obblighi stringenti per le PA. Ruolo centrale di Consip
Un tavolo ‘anti sprechi’, blocco del turn-over e un taglio di quasi 30 miliardi su capitoli di spesa pubblica. Si è svolta stamattina a Montecitorio la Relazione annuale del commissario straordinario del Governo per la razionalizzazione e revisione della spesa, Yoram Gutgeld. Un appuntamento che ha lo scopo di spiegare i risultati del Governo sul fronte del taglio della spesa pubblica. Presenti, tra gli altri, il premier Paolo Gentiloni, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e l’ex primo ministro Mario Monti.
“La riduzione dei costi è come una persona che vuole mettersi in forma – spiega in apertura Gutgeld – fa una dieta e cambia stile di vita. Se si fa solo una cosa, non si ottengono i risultati”.
Una revisione della spesa che si dispiega in due processi: la riduzione in sé e l’ottimizzazione dei processi. Strumenti finalizzati, in ultima istanza, a diminuire le tasse e ad ammodernare i servizi. Su una spesa di 830 miliardi di euro, prosegue la relazione, risulta impossibile agire sia sugli interessi sul debito che sui diritti acquisiti, quei 330 miliardi di spese sociali che hanno nelle pensioni il capitolo più corposo. Per questo – sottolinea il Commissario – ci si è concentrati sulla spesa della macchina pubblica, soprattutto sul fronte della sanità, di comuni e province e delle forze dell’ordine.
La ‘dieta’ ha previsto un risparmio di 30 miliardi all’anno di capitoli di spesa, anche grazie al blocco del turnover nella finestra 2013-2016 e all’istituzione del ‘Tavolo dei soggetti aggregatori’, una task force anti-spesa nata per evitare la dispersione dei prezzi anche all’interno delle stesse regioni. “Nel 2015 solo il 27% degli acquisti è stato effettuato in maniera centralizzata – rivendica Gutgeld – l’anno scorso ben l’82%”.
Tra i capitoli più interessanti c’è il rafforzamento sul ruolo di Consip, la centrale d’acquisto nazionale della PA finita nell’occhio del ciclone in un’indagine che vede coinvolti imprenditori, colletti bianchi e pubblici ufficiali. Nel triennio 2014-2016, prosegue la relazione, si è deciso di rafforzare l’azione di Consip tramite due strumenti: obblighi più stringenti per far aderire le pubbliche amministrazioni alle convenzioni Consip e rafforzamento dell’offerta di beni e servizi. Un consolidamento che avrebbe generato – in termini di spesa presidiata – oltre 48 miliardi di euro, il 27% in più rispetto al 2014. Percentuale analoga in termini di valore delle gare bandite: 17,3 miliardi, +28% rispetto al 2014.
Il premier Gentiloni ha definito la Relazione un esempio di “trasparenza e serietà”, un lavoro che non cancella del tutto sprechi complessi da individuare e aggredire. Soddisfatto anche il titolare del Mef. “Questa Relazione è l’essenza della politica economica – sostiene Padoan – ovvero fare scelte importanti e avere una pubblica amministrazione efficiente in grado di metterla in pratica”.