Prima edizione del Catalogo previsto dal Collegato ambientale. Focus su fonti fossili
di LabParlamento
Il Ministero dell’Ambiente ha predisposto e pubblicato la prima edizione del Catalogo dei Sussidi Ambientali (dannosi e favorevoli). Il documento (461 pagine per fare un quadro della situazione e degli standard internazionali, con una particolare focus sulla questione dei “sussidi alle fonti fossili”) è stato presentato dal ministro, Gian Luca Galletti, ai presidenti delle Camere e al Governo e verrà aggiornato ogni anno per mettere a punto politiche ambientali ed economiche mirate alla sostenibilità.
Previsto dalla legge su Green economy e risorse naturali (art. 68 della Legge 221/2015, e x Collegato ambientale), analizza e valuta più in particolare le spese fiscali, le agevolazioni e gli incentivi esistenti per verificarne l’efficacia e l’efficienza. In questo modo è possibile individuare quali privilegi non hanno più ragione di esistere e quali sono ancora validi, ma potrebbero avere ripercussioni ambientali negative. Vengono richiamate, tra l’altro, le agevolazioni fiscali che il Ministero dell’Economia allega ogni anno alla nota di revisione del Documento di Economia e Finanza (Def).
Il catalogo rientra tra gli obiettivi del Ministero dell’Ambiente di definizione di politiche ambientali ed economiche ambiziose come, tra le altre, la predisposizione di un Green Act per la decarbonizzazione dell’economia e l’attuazione di una Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile, coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Non è più concepibile, si sostiene, che si utilizzino o si rinunci a fondi dello Stato per promuovere attività economiche dannose per l’ambiente.
Sono state inserite diverse metodologie per permettere la rimozione dei Sad (sussidi ambientali dannosi) e per promuovere l’adozione dei Saf (sussidi ambientali favorevoli). Si tratta, quindi, di un concreto strumento di attuazione di diverse azioni di tutela ambientale e fiscale come l’individuazione di aree di intervento per una possibile riforma della fiscalità generale, applicando il “principio chi inquina paga” e l’identificazione di misure che contribuiscano a una riforma fiscale ambientale.
Il Catalogo, inoltre, analizza i sussidi suddivisi per i diversi settori: agricoltura, energia, trasporti, IVA e altri sussidi, considerando sia gli sgravi fiscali che i sussidi diretti.
La stesura di questo documento è stata possibile grazie alla partecipazione del ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso aggiornamenti e osservazioni sugli aspetti fiscali. Affinché rimanga un valido strumento di concretizzazione delle riforme, verrà aggiornato il 30 giugno di ogni anno.
Lo scopo ultimo del Catalogo, secondo il Minambiente, è quello di sostenere il Parlamento e il Consiglio dei Ministri nella definizione delle politiche ambientali tese ad accogliere le raccomandazioni comunitarie e internazionali.