Via a tre Decreti. Bonus fiscali, titoli di solidarietà, detrazioni per chi sceglie di investire nelle imprese sociali
La Legge Delega di riforma del Terzo settore n. 106/2016 (approvata a maggio dello scorso anno e in vigore dal 3 luglio) registra un nuovo, decisivo passo in avanti dopo il recente via libera allo Statuto della Fondazione Italia Sociale.
Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso, su proposta del ministro del Lavoro Giuliano Poletti, ha approvato infatti in esame preliminare tre Decreti legislativi di attuazione della legge delega dedicati, rispettivamente, a: Codice del Terzo settore; Revisione della disciplina in materia di impresa sociale; Disciplina dell’istituto del “cinque per mille” dell’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). I testi passeranno ora al vaglio delle Commissioni parlamentari di competenza.
Scopo della riforma, lo ricordiamo, è quello di sostenere l’impegno civico e di volontariato dei cittadini come risorsa fondamentale per il Paese, per la tutela dei soggetti più deboli e per lo sviluppo dell’economia solidale.
Ecco in breve e in via generale le novità più significative.
Il nuovo Codice prevede la creazione di un Registro unico nazionale del Terzo settore, al quale gli enti dovranno registrarsi per poter utilizzare i fondi pubblici e ricevere donazioni. In particolare, un articolo del Codice fa chiarezza tra le attività non commerciali e quelle commerciali, fissando il differente regime di tassazione dei redditi
Gli istituti di credito potranno emettere i nuovi titoli di solidarietà, che avranno una scadenza non inferiore a tre anni e distribuiranno interessi almeno una volta all’anno. Da sottolineare che tale misura necessita del parere europeo. Prevista una detrazione Irpef del 30% per le erogazioni liberali in denaro o in natura a favore degli enti del Terzo settore non commerciali, per un importo fino 30.000 euro. Si passa al 35% della spesa se l’erogazione in denaro è a favore di organizzazioni di volontariato. Introdotto un credito d’imposta del 65% per le donazioni in denaro realizzate da persone fisiche, e del 50% se effettuate da società, a favore degli enti del terzo settore che compiono attività in prevalenza non commerciale e che hanno presentato al Ministero del Lavoro un progetto di recupero per immobili pubblici o della criminalità organizzata confiscati.
Per chi investe nel capitale delle imprese sociali è previsto un super bonus fiscale, grazie a una detrazione Irpef del 30% per le somme investite in una impresa sociale costituita da non più di tre anni. Inoltre, i lavoratori dell’impresa sociale avranno diritto a un trattamento economico e normativo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi di lavoro.