Mercato in ripresa. Settore tv sempre troppo concentrato. Crisi editoria sempre più grave. Relazione annuale del presidente Agcom, Angelo Cardani
di LabParlamento
Sulla realizzazione delle reti “la sinergia pubblico-privato rappresenta un’opportunità per recuperare il ritardo rispetto ad altri Paesi europei e per recuperare terreno nell’uso di servizi di accesso ad alta qualita’ (almeno 30 megabit al secondo di capacità di download) da parte degli abbonati”. Lo ha detto il presidente dell’Agcom (Autorità Garante per le Comunicazioni), Angelo Cardani, in occasione della presentazione oggi, alla Camera, della relazione annuale. La relazione contiene, fra l’altro, dati e rendiconti sui settori di competenza, in particolare per quanto attiene allo sviluppo tecnologico, alle risorse, ai redditi e ai capitali, alla diffusione potenziale ed effettiva, agli ascolti e alle letture rilevate, alla pluralità delle opinioni presenti nel sistema informativo, alle partecipazioni incrociate tra radio, televisione, stampa quotidiana-periodica e altri mezzi di comunicazione a livello nazionale e comunitario.
Le Tlc intanto tornano a crescere. Dopo dieci anni di ininterrotta contrazione, nel 2016, il settore riprende infatti la corsa registrando una spesa di famiglie e imprese in servizi in aumento prossimo all’1%, rispetto ad una riduzione dell’1,8% registrata l’anno precedente. Continuano a contrarsi i ricavi dai tradizionali servizi voce (-7,6%), crescono le risorse derivanti dai servizi dati (+5,6%). Il mercato presenta segnali di evoluzione. La domanda inizia a seguire l’offerta: nel corso del 2016 sono quasi raddoppiati gli accessi ultrabroadband (da 1,2 a 2,3 milioni). Con la progressiva diffusione della banda larga mobile, aumenta inoltre in maniera sensibile il consumo di dati (+46%) da device mobile.
Anche la copertura nazionale a banda ultralarga fa un balzo in avanti: dal 41% delle unità abitative nel 2015 al 72% nello scorso anno – consentendo all’Italia un sostanziale avvicinamento agli obiettivi dell’Agenda digitale europea. Cardani evidenzia però che analizzando i dati di diffusione dei servizi (utilizzo), il nostro divario con l’Europa – sebbene si restringa rispetto al 2015 – resta ancora decisamente elevato. Restiamo al 25 posto della classifica europea e ben al di sotto del valore medio di utilizzazione” che nella media Ue è del 37%. Allo sviluppo delle reti “non sempre corrisponde una maggiore penetrazione (come nel caso del Sud e della Sicilia), a dimostrazione di altre difficoltà nella diffusione dei servizi, tra cui (ma non solo) la capacità di spesa. La situazione di realizzazione si presenta più grave nelle aree rurali”.
Tra le altre considerazioni del presidente, il fatto che il settore televisivo mantiene una elevata concentrazione: Rai e Mediaset conservano oltre l’80 degli utili del comparto (circostanza che limita le ambizioni di crescita dei concorrenti Discovery e La7). Anche nella emittenza a pagamento, la forza di uno (Sky, a quota 77 per cento) coincide con la debolezza degli altri (con Premium al 21). Ma Cardani – pur auspicando un mercato delle televisioni più vario e pluralista – non sembra voler criticare la dimensione anche commerciale della tv di Stato, che deve poter competere con i soggetti privati del mercato. In generale il mercato nazionale delle comunicazioni risulta in ripresa vantando risorse economiche per 53,6 miliardi, in aumento anch’esse dell’1,5 per cento rispetto al 2015. D’altra parte le famiglie – dopo aver pagato il mutuo o l’affitto – spendono tantissimo per comunicare. Cellulare, pay-tv, poste, volendo anche l’abbonamento al web: tutto questo rappresenta ormai la seconda uscita degli italiani, dopo appunto l’abitazione.
Prosegue invece la crisi di quotidiani e periodici che hanno registrato un perdita complessiva dei ricavi negli ultimi cinque anni del 24%. Questo “ha comportato una riduzione degli investimenti e, non solo una contrazione, ma anche un peggioramento, dell’occupazione” ed “emerge chiaramente un netto scivolamento della professione (giornalistica) verso la precarizzazione”.