Sul tavolo l’accorpamento con il Lavoro e l’arrivo di Di Maio. I posti chiave e le altre caselle
Di LabParlamento
Una volta sciolto il faticoso nodo del premier incaricato (tutto lascia pensare che sarà proposto il giurista Giuseppe Conte), la formazione del nuovo Governo potrebbe virare verso una rapida composizione della squadra M5S-Lega.
Secondo le ultime indiscrezioni, Luigi Di Maio e Matteo Salvini potrebbero anche assumere la carica di vicepremier per offrire all’inquilino di Palazzo Chigi la necessaria “forte” vicinanza politica. La novità dell’ultim’ora potrebbe essere un superministero che accorpi Sviluppo Economico e Lavoro, da assegnare al leader M5S per gestire temi, come il reddito di cittadinanza, assai cari al Movimento. Ma anche altre questioni non da poco come il credito alle imprese, l’energia ed il capitolo Comunicazioni (leggi Silvio Berlusconi). Quanto a Salvini, ha chiesto il Viminale e quasi sicuramente sarà accontentato: una scelta prettamente elettorale però decisiva per i favori del Carroccio perché parliamo di materie come sicurezza e gestione dei migranti alla vigilia del periodo estivo, il più favorevole agli sbarchi.
Due dei ministeri “allertati” dal Quirinale sono Economia e Difesa. In base ai rumors odierni ci sarebbe, non a caso, una differenza di visione con il Colle. La Lega punterebbe infatti , oltre che al Viminale, anche alla Difesa, con la proposta del vicesegretario, Lorenzo Fontana. Forse troppo (Interni e Difesa). Così M5S spinge per Riccardo Fraccaro o per l’ambasciatore Pasquale Salzano. Così come, sempre al Quirinale, si monitora con attenzione la casella dell’Economia, specie alla luce dell’andamento già preoccupante dei mercati. Difficilmente allora la poltrona andrà ad un tecnico M5S come Andrea Roventini. Come pure al leghista Claudio Borghi dopo le scivolate su MPS ed Europa. Più tranquilla, forse, la scelta del più navigato Giancarlo Giorgetti, dato tuttavia in pole anche come sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Tuttavia la delicatezza del dicastero non esclude una soluzione finora non emersa ma in grado di accontentare i due partiti ed il Colle. La terza poltrona importante è quella degli Esteri. E qui il totoministri vede Giampiero Massolo quasi sicuramente alla Farnesina per la sua ampia conoscenza dei meccanismi diplomatici.
Quanto al resto della squadra, Laura Castelli (M5S) sembra in pole per la Pubblica Amministrazione ma non si escludono per lei anche i Trasporti laddove l’arrivo di un grillino significherebbe un segnale forte per la sorte dei grandi investimenti a cominciare da TAV e gasdotto Tap. Giulia Grillo, stessa provenienza, invece va verso la Sanità dove alcuni accreditano anche Armando Bertolazzi, ospedale romano Sant’Andrea. Per la Lega Nicola Molteni potrebbe guidare l’Agricoltura, altro posto chiave per le mire del partito, Gian Marco Centinaio è in buona posizione per gli Affari Regionali o per il nuovo ministero del Turismo staccato dai Beni culturali dove si candidano Emilio Carelli e Michela Montevecchi (M5S). Giulia Bongiorno potrebbe andare alla Giustizia, che in alternativa toccherebbe ad Alfonso Bonafede; la stessa Bongiorno essendo candidata però anche a Riforme e Rapporti con il Parlamento assieme al compagno di partito, l’esperto Roberto Calderoli, e a Riccardo Fraccaro. Per l’Ambiente in pole la leghista Lucia Borgonzoni. Sport infine per Domenico Fioravanti (M5S), Istruzione per il rettore della Statale di Milano, Gianluca Vago e Affari Europei per Vincenzo Spadafora, fidato consulente di Di Maio.