La Cassazione chiude il quadro dei nuovi deputati. Mancano ancora i dati ufficiali sull’estero
di LabParlamento
Con l’accoglienza dei nuovi deputati a Montecitorio, si chiude il quadro degli eletti a livello nazionale. Restano da assegnare ufficialmente una parte dei seggi all’estero.
Il caos ricorsi in Calabria fa scattare a livello nazionale un effetto domino. La Corte di Cassazione, che aveva attribuito, secondo il comparto dei cosiddetti “resti”, gli ultimi seggi alla Camera dei deputati, rimette mano alle liste e proclama, a sorpresa, eletta in Calabria Maria Tripodi di ForzaItalia al posto di Fausto Orsomarso (FDI, a cui era stato precedentemente attribuito il seggio; “Dalla patria del diritto alla Repubblica delle banane”, ha commentato Orsomarso).
La Calabria fa quindi scattare un meccanismo che porta alla riassegnazione in Veneto di un seggio a Fratelli d’Italia (Luca De Carlo) a discapito di Giuseppe Paolin (Lega). Il partito di Salvini recupera un seggio in Trentino Alto Adige, con l’elezione di Stefania Segnana, che scalza l’azzurra Michaela Biancofiore che viene però proclamata eletta in Emilia a discapito di Francesca Gambarini.
Tra le new entry del Movimento 5 Stelle invece troviamo: Pasquale Maglione in Campania, Lucia Azzolina in Piemonte, Riccardo Tucci in Calabria, Chiara Yana Ehm in Toscana, Vittoria Baldino nel Lazio e Valentina Palmisano che viene eletta in Puglia poiché in Molise non è stato possibile individuare nessun candidato.
Tornando ai numeri: alla Camera quindi il gruppo parlamentare più ampio sarà il Movimento 5 Stelle, con 227 seggi. Tra questi 227 deputati sono presenti anche i 4 “incandidabili” per il Movimento ovvero Salvatore Caiata, Andrea Cecconi, Antonio Tasso e Lello Vitiello.
La coalizione che ottiene più seggi è il centrodestra, con 265 seggi di cui 123 alla Lega, 104 a Forza Italia, 32 a Fratelli d’Italia e 4 a Noi con l’Italia, che ha eletto deputati solo grazie all’uninominale.
Tra le fila del Pd sono stati eletti 115 deputati, oltre ai 2 di +Europa (Tabacci e Magi) e 4 di SVP.
Numeri più contenuti per Liberi e Uguali che comunque dovrebbe essere in grado di costituire un proprio gruppo autonomo (alla Camera sono 20 i deputati necessari, ma sono previste deroghe).
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