“Se da un lato possiamo ritenere superata la fase emergenziale della Pandemia, dall’altro ci troviamo ad affrontare una serie di eventi che rendono la strada della ripartenza dell’economia italiana in salita, con l’escalation della crisi russo-ucraina che apre a diversi scenari di incertezza”. Così Pierfrancesco Latini, amministratore delegato di Sace, è intervenuto in apertura del webinar ‘Crisi Russia-Ucraina: conseguenze economiche e nuovi adempimenti per le imprese italiane’.
Latini ha citato “Le dure sanzioni imposte alla Russia di tipo individuale, settoriale e in termini di restrizioni al trasferimento e alla convertibilità valutaria. Uno scenario in continua evoluzione e che necessita di un monitoraggio quotidiano” e “l’esodo progressivo delle corporate estere dalla Russia, con annunci di disinvestimento e di limitazioni all’operatività. La risposta russa alle sanzioni internazionali, con l’incognita dei flussi di pagamento in valuta forte che potrebbero interrompersi, anche se – al momento – tutti i debiti sono stati onorati, la richiesta avanzata dalla Russia del pagamento in rubli del gas, e, ipotesi estrema, il rischio di default del Paese.
Il rallentamento, inevitabile, delle economie dei Paesi coinvolti nel conflitto, che ha già portato a un declassamento da parte delle agenzie di rating di Russia, Ucraina e Bielorussia. Questi impatti avranno certamente ripercussioni sull’economia mondiale, il commercio internazionale e sul nostro export verso questi Paesi che, ricordo, vale circa 10 miliardi di euro“. In questo contesto, ha proseguito Latini “Sace ha sospeso temporaneamente la valutazione dell’assunzione di nuovi rischi per l’attività di export credit in Russia e in Bielorussia. Inoltre, stiamo valutando quotidianamente e con estrema attenzione l’evolversi della situazione attraverso un tavolo di crisi interno che coinvolge le nostre migliori competenze: dall’ufficio studi alle strutture di business, all’analisi rischi”.