Non disperdere l’esperienza di questa pandemia, facendo tesoro degli insegnamenti e degli errori riscontrati in questi due anni, organizzando in tal modo e per tempo, strumenti speciali per reagire con più prontezza ad un’eventuale prossima crisi sanitaria. Con questo proposito, lo scorso 15 giugno, la Commissione europea ha presentato una Comunicazione sui primi insegnamenti della pandemia di Covid-19, preceduta nel novembre 2020 da un insieme di proposte utili pensate per gestire le future (e forse inevitabili) emergenze sanitarie, avviando anche una riflessione sull’opportunità di istituire una nuova Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (c.d. HERA), struttura pensata come nuovo motore dell’azione dell’Unione per far fronte alle minacce a carattere transfrontaliero.
Tale fermento è figlio della raggiunta consapevolezza di come l’Unione, in occasione della recente crisi sanitaria, non è stata in possesso delle giuste leve per gestire al meglio l’emergenza epidemiologica, essendo di fatto priva degli strumenti utili a coordinare le proprie attività e quelle degli Stati membri, così da garantire a tutti le adeguate contromisure mediche. Senza contromisure legislative in tal senso, è alquanto presumibile che questa situazione potrebbe ripetersi: con ogni probabilità, infatti, nessun paese singolarmente riuscirà ad offrire una risposta adeguata alle future sfide associate alle emergenze di sanità pubblica. Per di più, la mancanza di coordinamento degli sforzi potrà causare la frammentazione di un mercato già complesso e la duplicazione dei finanziamenti pubblici.
“La mancanza di un coordinamento europeo nell’affrontare le crisi sanitarie in modo omogeneo e veloce ha determinato, purtroppo, l’attuale livello di emergenza. Anche a causa dell’urgenza di fornire risposte immediate, i singoli Stati hanno organizzato una rete emergenziale nazionale del tutto indipendente e senza nessuna relazione con quelle degli altri Paesi. Con questo atto l’UE ha preso coscienza che in futuro, in presenza di casi analoghi, non si potrà prescindere da una cabina di regia unica a livello unionale utile a coordinare in maniera efficace le singole misure di risposta alle crisi sanitarie” ha commentato a margine dell’assemblea il Relatore del parere Dott. Francesco Riva, Consigliere del Consiglio dell’Economia e del Lavoro in rappresentanza della CIU-Unionquadri.
“Come CNEL condividiamo che sia garantita la partecipazione al Consiglio per le crisi sanitarie, in qualità di osservatori, di tutte le istituzioni e di tutti gli organismi dell’Unione competenti, a garanzia dell’unitarietà di azione in caso di emergenza”.
“Plaudiamo al parere espresso dal CNEL affinché la Commissione metta a disposizione del Parlamento europeo e del Consiglio modelli e previsioni relativi al fabbisogno di materie prime e contromisure mediche di rilevanza per le crisi con il sostegno delle agenzie dell’Unione” ha dichiarato Gabriella Àncora, Presidente nazionale di CIU-Unionquadri, il sindacato maggiormente rappresentativo della categoria dei Quadri, presente al CNEL e al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE. Come Confederazione sindacale ringraziamo il nostro Consigliere Riva per l’impegno profuso nell’elaborazione del Parere e l’intero CNEL, guidato dal prof. Treu per l’attenzione riposta sul tema della salute e della sicurezza così centrale in questo momento storico.