Si è tenuta, presso l’aula magna dell’Università Iuav di Venezia ai Tolentini, la conferenza “Proteggere le città costiere dall’innalzamento del livello del mare”, organizzata dalla Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità e Iuav, con il supporto di The European House – Ambrosetti, Consorzio Venezia Nuova, Corila e Vela. I lavori convegnistici e di confronto tra gli esperti rappresentano il secondo appuntamento della Biennale della Sostenibilità che, tra il 1° giugno e il 25 novembre, sta sviluppando un ricco programma di eventi con al centro il futuro di Venezia quale centro di confronto internazionale sulle best practice di sviluppo sostenibile. Il confronto internazionale, suddiviso in tre sezioni, ha visto la partecipazione di esperti in materia provenienti da tutto il mondo e rappresentanti di città costiere vulnerabili all’innalzamento del mare e agli eventi climatici estremi di tre diversi continenti.
Dopo i saluti istituzionali da parte del presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità, Renato Brunetta, del rettore dell’Università Iuav di Venezia, Benno Albrecht, dell’assessore all’urbanistica, Edilizia Privata e Ambiente del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin e dell’Assessore alla programmazione della Regione del Veneto, Francesco Calzavara, i rappresentanti di Iuav, Veritas e Thetis hanno raccontato l’esperienza di Venezia e le soluzioni adottate per contrastare l’effetto dell’innalzamento del mare Adriatico. Secondo le analisi degli esperti internazionali, il livello medio del mare è salito di oltre 20 cm dal 1880. Ogni anno, il livello del mare aumenta di circa 3,2 mm.
Una ricerca pubblicata il 15 febbraio 2022 mostra che l’aumento del livello del mare sta accelerando e si prevede che raggiunga i 30 cm entro il 2050. Questo significa che l’aumento che si prevede per i prossimi 30 anni corrisponde a quello registrato nell’ultimo secolo, secondo i più recenti dati tecnici della National Oceanic and Atmospheric Administration (Amministrazione nazionale per l’oceano e l’atmosfera, NOAA), che aggiornano le proiezioni del 2017 con stime che sono ad oggi le più precise a disposizione. Il riscaldamento globale provoca un più rapido scioglimento anche delle massicce calotte glaciali che ricoprono la Groenlandia e l’Antartide. Gli scienziati ritengono inoltre che l’acqua di disgelo da sopra e l’acqua marina da sotto stiano penetrando la copertura di ghiaccio della Groenlandia, “lubrificando” i flussi di ghiaccio e accelerandone così lo spostamento verso il mare. I fenomeni di scioglimento nell’Antartide occidentale hanno suscitato l’attenzione degli scienziati, soprattutto con la frattura nella piattaforma di ghiaccio Larsen C avvenuta nel 2017, ma anche i ghiacciai dell’Antartide orientale stanno mostrando segni di destabilizzazione. Durante i lavori svoltosi presso l’Università Iuav di Venezia stati quindi esposti ai presenti gli approcci adottati da altre realtà a rischio, come hanno mostrato il vicesindaco di Porto (Portogallo) Filipe Araújo, il sindaco di Biarritz (Francia) Maïder Arosteguy, la Chief Resilient Officer di Lagos (Nigeria) Folayinka Dania e il sindaco di Sausalito (California) Janelle Kellman. A seguire, è stata la volta dei rappresentanti delle reti tematiche internazionali di città. Sul palco si sono avvicendati Yaser Abunnasr, dell’Università americana di Beirut; Alessandra Antonini, del Comitato europeo delle regioni; Sachin Bhoite, della rete “C40”; e del fondatore di Ocean Sewage Alliance, Stewart Sarkozy-Banoczy. Nel corso della conferenza si è ribadita la necessità di adottare comportamenti più responsabili, ridurre i gas serra, approfondire la ricerca scientifica sui cambiamenti climatici e continuare a proteggere le coste. È anche stata evidenziata dal sindaco di Sausalito la possibilità, sperimentale e innovativa, di provare a frenare l’erosione con sistemi “green”, ad esempio con l’edificazione di barriere di ostriche.
Le fortune di Venezia, una città in un ambiente naturale effimero, sono da sempre legate all’aver saputo costruire con ingegno il proprio rapporto con il mare. Ciò vale anche oggi, grazie ai diversi interventi di salvaguardia adottati per mantenere il proprio successo in un’era di cambio climatico. “Venezia, con le sue buone pratiche, offre al mondo un pezzo della soluzione, perché questo possa essere messo a sistema con i contributi dell’ingegno di altre realtà urbane colpite dalle medesime sfide”, ha evidenziato Renato Brunetta, presidente della Fondazione Venezia Capitale Mondiale della Sostenibilità.