Vince ancora l’astensionismo ai ballottaggi per le Comunali. L’affluenza, a urne chiuse, si attesta al 33,3% (contro il 39,9 di due settimane fa). Era del 30,8% l’affluenza per il ballottaggio delle comunali a Roma alle 23 alla fine della prima giornata di votazioni. Al primo turno al termine del primo giorno aveva votato il 36,8%. Nel 2016 alle ultime comunali l’affluenza al ballottaggio era stata del 50, 1% con una sola giornata si votazioni.
Intanto i partiti litigano sulla piazza della Cgil nella manifestazione di sabato scorso. La certezza è che, comunque vada il voto, se ne tornerà a parlare. Perché la manifestazione dei sindacati di San Giovanni ha spaccato il mondo politico: da una parte il centrosinistra, che ha trovato doveroso partecipare e incalza gli avversari: «Nessuno doveva sottrarsi — spiega la capogruppo alla Camera del Pd, Debora Serracchiani — era un momento di unità»; dall’altra l’intero centrodestra che ha disertato un appuntamento «strumentale» e «in violazione del silenzio elettorale».
Facile immaginare che da oggi il centrodestra, soprattutto per Roma, chiamerà in causa la manifestazione come fattore distorsivo, sia in caso di sconfitta sia di vittoria. II clima politico, sempre acceso in campagna elettorale, si è fatto rovente, tra primo e secondo turno, per effetto degli scontri di piazza sull’obbligo di green pass, immediatamente trasferitisi nella dialettica tra i leader di partito. Col voto che si conclude oggi si eleggono 65 sindaci. Ma in gioco c’è molto di più: gli equilibri non solo tra le coalizioni ma tra partiti. E la disaffezione sarà uno degli aspetti a cui guardare.