La vicenda del romanzo si svolge sul finire dell’Età del Bronzo. Sono passati vent’anni dalla guerra di Troia, e il mondo miceneo – esausto – si avvia alla decadenza.
Il focus della storia è la regione greca dell’Epiro e gli arcipelaghi circostanti, dove si trovano terre considerate allora barbare, non del tutto elleniche. E’ non lontano che si situano sia Itaca, patria di Ulisse, che Dulichia, isola immaginaria citata nell’Odissea.
Il protagonista del romanzo è Alkas, principe cadetto di questo piccolo reame. Suo fratello è ucciso durante la strage dei Proci compiuta da Ulisse, e per evitare che una qualche vendetta arrivi anche su di lui, il padre Niso lo invia sulla terraferma presso la corte di Cheleo, suo Purtroppo per lui, Alkas diventa però ben presto vittima di un complotto architettato proprio da Cheleo e soprattutto da sua moglie, la regina Calliroe, bellissima quanto diabolica, vera e propria strega devota alla dèa infernale Ecate, capace con le sue malìe di governare gli uomini quasi come marionette. Calliroe vorrebbe uccidere Alkas con un tranello rodato, facendolo passare per seduttore violento. In questo modo, il marito potrebbe rivendicare anche il trono di Dulichia con pretese speciose.
In realtà, fortunosamente, Alkas si sottrae all’agguato fatale e uccide Cheleo. Ma la cosa non è sgradita a Calliroe, che si trova così a regnare da sola. Catturato, l’acheo viene dunque condannato ad essere sacrificato nel tetro santuario di Dodona, sui monti dell’Epiro, e si salva solo grazie all’intervento di una figura misteriosa – a metà fra indovino e semidio – che il lettore può osservare in vari frangenti scrutare tutte le vicende da un torre soprannaturale, isolata su uno scoglio in mezzo al Mediterraneo.
Si tratta di Golgos, fratello di Calliroe, esiliato fin dall’infanzia su un’isola maledetta proprio dalla sorella.
Da questo punto in poi, come in una tragedia greca, i tentativi dei vari personaggi di avviarsi verso i propri scopi, li porteranno invece quasi tutti verso la rovina, e sia Calliroe che Golgos troveranno la morte a causa dei loro intrighi e del ricorso alla magia nera, così come moriranno il vecchio Niso e Anfotero, armigero di Calliroe legato a lei da una passione insana e impossibile. Solo Alkas, dopo altre peripezie, riuscirà a tornare a casa, trovando però il reame paterno usurpato e soprattutto incontrando infine Ulisse.
Pur dopo uno scontro che rischia di annientarlo, l’acheo riconoscerà infine come tutto
l’accaduto sia stato opera del destino, cui fin dall’inizio non poteva opporsi. Ormai distaccato da ogni cosa, conscio di aver perso tutti i legami che lo trattenevano a Dulichia dove pure aveva tanto voluto tornare, parte inaspettatamente con Ulisse per un ultimo viaggio oltre i confini del mondo..