Una Lega che guadagna consensi. Un PD in calo nei sondaggi e in crescita sulla rete. Ecco le conclusioni di un’analisi di LabParlamento
di LabParlamento
Domani scatterà lo stop alla diffusione dei sondaggi elettorali in vista del 4 marzo. Ad oggi però nessuna coalizione o movimento è in grado di raggiungere la maggioranza. Abbiamo fatto una sintesi dei principali sondaggi pubblicati oggi sui quotidiani e fotografato la performance dei partiti e delle liste presenti oggi sui social network, due serie di numeri non propriamente allineati.
Analizzando i dati sui social che abbiamo raccolto, sintetizzati in un ranking basato sul numero di like delle pagine Facebook (con le altre a seguire) – che non vogliono avere nessun valore sondaggistico o propagandistico – emerge chiaramente che, in termini di seguito sui canali digitali, in testa alla classifica vi sono i principali schieramenti di opposizione, Movimento 5 Stelle e Lega/Noi con Salvini, seguiti, forse inaspettatamente, da Casapound, con un Partito Democratico che al contrario dei sondaggi elettorali guadagna sempre più consenso. Sul fronte dei social è fondamentale però considerare l’impatto che possono avere le sponsorizzazioni a pagamento fatte dalle forze politiche.
Secondo i sondaggi, la coalizione di centrodestra continua ad essere la forza politica predominante (secondo Ipsos per il Corriere della Sera, sarebbero 283 i seggi totali), all’interno della quale continuano a pesare gli equilibri interni per la leadership. Per Demos su Repubblica alla Camera FI sarebbe intorno al 16.3%, la Lega al 13.2, Fratelli d’Italia al 4.8 mentre Noi con l’Italia non supererebbe la soglia del 3%, conquistando quindi soltanto i seggi uninominali “garantiti”. Da evidenziare che D’Alimonte sul Sole profila uno scenario in cui invece FI perde consensi mentre la Lega sembra guadagnarne. Dal punto di vista dei social, la Lega continua ad incrementare il suo seguito, in linea con questa tendenza.
Il PD continua a perdere punti – per Demos scende sotto il 22% (e Ipsos quota 158 seggi per la coalizione), mentre +Europa sembra oltrepassare la soglia di sbarramento del 3%. Quest’eventualità permetterebbe alla lista di Emma Bonino di arrivare a “sottrarre” più di 19 seggi tra Camera e Senato al PD. Diverso destino per le altre due liste collegate (Insieme e Civica Popolare della Lorenzin) che si attestano intorno all’1%. Qualora non dovessero superare questa soglia, i loro voti non saranno conteggiati nella somma di coalizione, e andranno quindi “persi”. Ma se il Pd è ancora in calo, a guadagnare punti è il premier Paolo Gentiloni, che in controtendenza rispetto al Pd risulta il leader più stimato, seguito proprio da Bonino. Sul fronte dei social paradossalmente è proprio il Partito Democratico ad essere quello più in crescita con un +17K in un mese.
Da evidenziare infine che Leu, al di fuori della coalizione di centrosinistra, si attesta secondo Demos intorno al 6.1.
Stabile invece il Movimento 5 Stelle (per Ipsos sarebbero 152 i seggi totali), che nonostante le vicende di “rimborsopoli”, continua ad essere il primo partito. D’Alimonte sul Sole stima una crescita del Movimento nel Mezzogiorno, dove guadagnerebbe seggi in diversi uninominali in Sicilia e in Sardegna. Il Movimento, anche sui social, rimane stabile rispetto al mese scorso.
Sempre sul fronte dei social, una curiosità da evidenziare: se i sondaggi vedono il partito di Grasso in testa, seguito da una Bonino in ascesa e Potere al Popolo al di sotto della soglia del 3%, sui social avviene l’esatto contrario. La pagina Facebook di Potere al Popolo ha infatti capitalizzato, da dicembre, ben 57K like, contro i 44K di +Europa e i 37K di LeU.
A prescindere dalle intenzioni di voto registrate e like sulle varie piattaforme, i sondaggi ad oggi disponibili, delineano un’Italia con una percentuale di astenuti e incerti molto elevata, quotata tra il 35% e il 45%: la partita potrebbe essere quindi ancora tutta da giocare. Da evidenziare infine che nelle proiezioni non viene considerato il voto degli italiani all’estero.