Ieri pomeriggio la scadenza dei termini. Il 29 gennaio si attendono le liste
Sono 103 i simboli depositati al Viminale da 98 partiti e movimenti politici. Cinque anni fa, in occasione delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013, furono in totale 219 i simboli presentati e ne furono poi ammessi 169 (mentre il picco fu raggiunto nel 1994 con 312 contrassegni). La richiesta di una dichiarazione di trasparenza che deve obbligatoriamente essere autenticata da un notaio e accompagnata da un cd-rom, con un costo di almeno un centinaio di euro, ha sicuramente scoraggiato molti partiti, soprattutto i cosiddetti disturbatori, contribuendo ad una drastica riduzione dei simboli. Un ulteriore deterrente è stata l’eliminazione delle “liste civetta” dal sistema elettorale.
Le coalizioni principali sono 2:
- Centrosinistra: composta da 5 formazioni politiche, Partito Democratico, + Europa, Insieme, Civica Popolare Lorenzin e Svp.
- Centrodestra: composta da quattro partiti, Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia-Udc. Sul leader della coalizione, un accordo tacito tra le parti prevede che il leader verrà deciso dal partito che prenderà più voti.
Compare poi una terza coalizione composta da “No riforma forense” e i “Poeti d’azione”.
Per quanto riguarda leader di partiti e movimenti all’interno dei simboli, prevale in questa tornata elettorale la personalizzazione, con i nomi in primo piano: Berlusconi, Salvini, Meloni, Bonino, Lorenzin, Grasso, Pirozzi, Pivetti, Parisi, Merlo.
Come già anticipato, restyling per il simbolo del Movimento 5 Stelle, all’interno del quale scompare movimento5stelle.it, sostituito da ilblogdellestelle.it. Il nuovo contrassegno, non più di proprietà d Beppe Grillo, rappresenta la terza associazione del Movimento, nata con Di Maio capo politico e Grillo garante, con cui i 5 Stelle correranno alle politiche.
Mentre il Partito Democratico ha deciso di non inserire il nome di Matteo Renzi, indicato come capo politico.
Si ricorda infine la scadenza di lunedì 29 gennaio, giornata in cui scadrà il termine per la presentazione delle liste dei candidati per i collegi uninominali e plurinominali di Camera e Senato.
Per le coalizioni di centrosinistra e centrodestra la sfida sarà stipulare accordi sui nominativi per i collegi, in particolar modo uninominali.
Su questo fronte grande attesa per la Direzione Pd del 26 gennaio durante la quale verrà dato il via libera definitivo alle candidature nei collegi.
Ad oggi resa nota la candidatura di Paolo Gentiloni nel collegio uninominale Roma 1 della Camera, Dario Franceschini, Ministro dei Beni Culturali al collegio uninominale di Ferrara alla Camera, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan a Siena, il Ministro dell’Interno Minniti a Pesaro – Urbino, Renzi probabilmente in Senato, a Firenze, mentre Delrio dovrebbe andare a Reggio Emilia, Orlando a La Spezia, Martina a Milano, Pinotti a Genova, Lotti a Empoli, Madia a Roma e poi ancora De Vincenti, Fedeli. Con l’eccezione della Sottosegretaria Boschi, probabilmente solo al proporzionale.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato le liste plurinominali, risultato delle parlamentarie della settimana scorsa (sui collegi uninominali sarà invece il candidato premier Luigi Di Maio ad avere voce in capitolo).
Tra i parlamentari uscenti si segnalano: Luigi Di Maio, Roberto Fico, Paola Nugnes, Carlo Sibilia, Paola Taverna, Tiziana Ciprini, Davide Crippa, Laura Castelli e Danilo Toninelli. Mentre tra i nuovi candidati i giornalisti Elio Lannutti, Gianluigi Paragone e Franco Fracassi, Gregorio De Falco (il capitano “anti Schettino”), Angelo Tofalo, membro del Copasir.
Di Maio ha annunciato che il Movimento 5 Stelle presenterà, entro febbraio, la propria squadra di Governo.
Passando a Liberi e Uguali, Pietro Grasso ha annunciato la sua disponibilità a candidarsi nei collegi plurinominali di Roma e Palermo.