Le prime due settimane dell’esecutivo sulla stampa estera: Matteo Salvini protagonista
Di Mara Carro
Populista ed euroscettico: è così che la stampa estera ha accolto il nuovo esecutivo italiano guidato da Giuseppe Conte e nato dall’Accordo di Governo sottoscritto da MoVimento Cinque Stelle (M5S) e Lega.
“L’esecutivo più euroscettico che la Penisola abbia mai avuto”, scrive il giornalista inglese Tom Kington sul The Times, prevedendo che “la nascita di un governo interamente populista ed apertamente euroscettico, nel paese che rappresenta la terza economia dell’Eurozona e che è stato uno dei fondatori dell’Unione europea, non potrà che provocare diffidenza e timori nell’establishment Ue e nelle principali cancellerie d’Europa”.
“Governo populista” è il giudizio del britannico Guardian. “Populisti al potere”, titola Le Figaro. I commenti si soffermano sulle numerose incognite su come la nuova amministrazione – un’alleanza tra due (ex?) avversari politici che lottano per il potere – governerà l’ Italia.
“Populista” è anche l’aggettivo usato dal Financial Times, che solo un mese fa paragonava Lega e M5S ai Visigoti di Alarico che hanno compiuto il sacco di Roma nel 410, con la differenza che oggi “i barbari non si stanno ammassando alle porte di Roma. Sono già dentro la città”.
In Spagna, El Mundo, pubblica invece un editoriale dal taglio economico a firma di Vicente Lozano:“Italia 2018, come la Grecia nel 2009”, ed individua, riprendendo l’analisi di Miguel Otero, analista del Real Instituto Elcano, i problemi italiani: la mancanza di meritocrazia, eccessiva burocrazia e corruzione, bassa produttività, dispersione scolastica, pochi investimenti in ricerca e sviluppo, evasione fiscale.
Più duri i commenti Oltreoceano dove il New York Times con due articoli a firma di Jason Horowitz sottolinea che “dopo 88 giorni di impasse e negoziazioni, due partiti populisti italiani con una storia di antagonismo nei confronti dell’Unione europea hanno avuto l’approvazione per creare un governo che ha già destabilizzato l’ordine politico del continente” e poi denuncia la vaghezza del programma di governo del Premier Conte
Sempre il New York Times ospita poi un editoriale a firma di Roger Cohen che definisce “terribile” e “schifoso” il nuovo esecutivo italiano, composto da un “branco di miserabili sollevati dalla marea antiliberali” e li accusa di “bigottismo e incompetenza a un livello inusitato”.
Poco lo spazio dedicato sulla stampa estera all’approfondimento dei profili incaricati, ad eccezione dei due vicepresidenti del Consiglio. Luigi di Maio e Matteo Salvini, rispettivamente Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e Ministro dell’Interno. E’ in particolare la stampa d’oltralpe che dedica molto spazio alla figura dei due vicepremier, “i due uomini forti del governo italiano” che difendono in parallelo i progetti del M5S e della Lega, “tra loro in contraddizione in particolare sulle questioni fiscali”, si legge su Le Monde.
La stampa francese si sofferma molto sulla strategia politica di Salvini, che in Francia gode dell’endorsement di Marine Le Pen, descrivendola come volta alla monopolizzazione dell’attenzione mediatica e al progressivo rafforzamento del potere.
Non manca su quasi tutte le testate straniere un riferimento alla vicenda del prof. Paolo Savona, l’economista euroscettico la cui nomina a Ministro dell’Economia, toccata poi a Giovanni Tria, è stata bloccata dal veto del Presidente Mattarella o le polemiche per le controverse affermazioni del Ministro della Famiglia e della Disabilità, Lorenzo Fontana, descritto dal New York Times come “strenuo oppositore alle unioni omosessuali e ammiratore di Marine Le Pen in Francia e Viktor Orban in Ungheria”.
A pochi giorni dalla fredda accoglienza ricevuta sulla stampa estera, il rifiuto del ministro dell’Interno Salvini di permettere alla nave di salvataggio Aquarius di attraccare in un porto italiano con i suoi 629 migranti ha riacceso i riflettori della stampa internazionale sull’Italia, provocando un’ondata di indignazione e un primo duro confronto diplomatico tra i governi di Roma e Parigi. Il presidente francese Emmanuel Macron ha bollato come “cinica e irresponsabile” la linea imposta dal Ministro dell’Interno italiano. “Vomitevole” l’ha invece etichettata il portavoce del partito di Macron, En Marche. Il governo italiano ha prontamente risposto alle accuse francesi, con il premier Conte pronto ad annullare il vertice bilaterale di venerdì prossimo con Macron e il Ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che ha immediatamente convocato l’Ambasciatore francese in Italia.
La vicenda dell’Aquarius ha innescato una riflessione generale sulla stampa estera. “L’Italia in rotta di collisione con l’Europa”, titola il Guardian che avverte che “il primo grande scontro non sarà sulla moneta comune, ma sui migranti”.
L’austriaco Der Standard vede nella vicenda dell’Aquarius il segno il fallimento della politica migratoria europea. “L’assenza di solidarietà nella gestione della crisi dei rifugiati è stata una delle principali ragioni della vittoria elettorale dei populisti eurofobi. Attualmente, la metà del continente trema di paura davanti a Roma, per il suo bilancio volatile e le sue sparate contro l’euro. Ma in un certo senso si potrebbe dire che l’Europa ha ottenuto il governo italiano che si merita”.
Per Peter Foster, capo della redazione affari europei del Telegraph, la vicenda della nave Aquarius potrebbe non essere una cattiva cosa. “La scommessa fatta da Salvini può essere considerata brutale, giudicata contraria alle regole dell’Ue ed alle leggi marittime internazionali; e percepita persino come un’offesa al comune senso di decenza. Ma almeno ha il merito di iniettare una dose di realismo “trumpiano” nell’ipocrita dibattito europeo sull’immigrazione”.
I quotidiani spagnoli danno ampio spazio alla vicenda sottolineando la decisione del governo di Madrid di autorizzare l’Aquarius e i suoi 629 passeggeri ad attraccare a Valencia. Nel suo editoriale, El País solidarizza con la decisione del governo spagnolo che “appoggia la causa di coloro i quali sostengono che il salvataggio umanitario sia prioritario e che esista un’alternativa alla chiusura dei porti e delle frontiere rivendicata dall’estrema destra”.
Sulla stampa francese, nonostante il botta e risposta tra Roma e Parigi sulla vicenda Aquarius, l’editoriale di Le Monde, pur definendo il metodo scelto da Salvini “scioccante e contrario agli impegni presi dall’Italia, gli riconosce il merito di aver fatto comprendere che l’accoglienza dei migranti non può essere soltanto una questione italiana che, senza ottenere altro che belle parole dai suoi partner europei, dal 2014 ha accolto più di 600mila richiedenti asilo”.
Molto critica verso la posizione di Macron è la stampa tedesca che accusa la Francia di aver “chiuso a sua volta le porte all’accoglienza”. Il ministro dell’Interno francese, Gerard Collomb, “ha messo in atto una politica dissuasiva, specialmente nella regione di confine con l’Italia e con la Manica. I porti francesi sarebbero molto più vicini di quelli spagnoli all’Italia, ma Parigi si è ben guardata dall’accogliere i 600 migranti”, scrive la “Frankfurter Allgemeine Zeitung”